PALMI È attesa per il prossimo 18 novembre la sentenza del processo “Maestro” che ha messo alla sbarra gli uomini della cosca Molè di Gioia Tauro. La decisione è stata adottata ieri mattina – al termine dell`arringhe difensive dei legali che difendono gli otto imputati – dal collegio del Tribunale di Palmi, dove si sta svolgendo il processo che ha tratto origine dell`inchiesta della Dda di Reggio Calabria.
Per decidere i tre giudici togati si ritireranno in camera di consiglio il giorno prima della sentenza. Il sostituto procuratore della Distrettuale antimafia di Reggio, Roberto Di Palma, ha chiesto per gli imputati pesanti condanne: dai 15 anni di reclusione per i presunti vertici della `ndrina reggina fino ai 5 anni per l`ex direttore della Dogana di Gioia Tauro. Due i tronconi d`inchiesta da cui è composto il procedimento penale: quello relativo a un presunto contrabbando di merce contraffatta al porto di Gioia Tauro, dietro il quale ci sarebbero stati l`ex boss di Gioia Tauro Rocco Molè e il collaboratore di giustizia Cosimo Virgiglio; la seconda tranche riguarda invece il tentativo di acquisto da parte di Rocco Molè di un complesso alberghiero ubicato in un palazzo del XVI secolo a Monte Porzio Catone, in provincia di Roma.
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