L’intimidazione da qualche tempo corre anche sul web, a cominciare proprio dalla Calabria. L’infelice evoluzione tecnologica ha catalizzato l’attenzione della stampa anglosassone che nel corso del weekend ha messo sotto la lente d’ingrandimento la vicenda di Carolina Girasole, il sindaco di Isola Capo Rizzuto recentemente presa di mira proprio a mezzo Internet. Cosi’ l’Indipendent, nell’edizione di domenica 4 dicembre, ha constatato che «nonostante la criminalità organizzata del 21esimo secolo usi ancora proiettili, telefonate anonime e animali morti, ormai impiega anche modalità di minaccia più moderne». All’autorevole quotidiano britannico la Girasole ha infatti raccontato di aver ricevuto avvertimenti mafiosi da un «blog anonimo». Spiegando che l’impiego di questo strumento dimostra come «queste persone siano pronte a ricorrere a qualsiasi mezzo pur di farci andare via». Gli autori del diario online «conoscono i miei movimenti», ha chiosato il sindaco di Isola al telefono con il giornalista Steve Scherer, «non mi sento sicura».
È partita una denuncia, ma sembra impossibile risalire alla fonte, perché il blog in questione è registrato negli Stati Uniti, sulla piattaforma WordPress, che però è la più gettonata e conosciuta in rete ad offrire questo genere di servizio. Anche Reuters International s’è interessata al caso, aggiungendo che «nella provincia che include la città di isola Capo Rizzuto, più del 18 per cento dei consigli comunali sono stati oggetto di minacce». Il dato è preso a prestito dall’ultimo rapporto annuale “Amministratori sotto tiro. Buona politica e intimidazioni mafiose” dell’associazione Avviso Pubblico, presentato a Roma venerdì scorso. Una ricerca che traccia una volta di più un quadro drammatico, con la Calabria da record per numero di intimidazioni nell’ultimo anno: 87 casi, ovvero il 41 per cento del totale.
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