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Bernaudo: se ho sbagliato, pagherò Ma nessuno infanghi il nome di Rende

Il consigliere provinciale di Cosenza ed ex sindaco di Rende Umberto Bernaudo, indagato nell`ambito dell`inchiesta “Terminator 3” della Dda di Catanzaro per le ipotesi di reato di voto di scambio, co…

Pubblicato il: 07/12/2011 – 19:12
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Bernaudo: se ho sbagliato, pagherò Ma nessuno infanghi il nome di Rende

Il consigliere provinciale di Cosenza ed ex sindaco di Rende Umberto Bernaudo, indagato nell`ambito dell`inchiesta “Terminator 3” della Dda di Catanzaro per le ipotesi di reato di voto di scambio, concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione, ha diffuso un comunicato stampa che pubblichiamo integralmente.

Voglio premettere che se dalle indagini, appena iniziate, dovessero emergere mie responsabilità in questa torbida vicenda è giusto che paghi; sono certo che la magistratura, nell’assolvere al suo diritto-dovere farà presto e bene.
Quello che non sopporto e che non consento a nessuno è l’immagine che si tenta di dare, per intuibili e spregevoli motivi, alla mia città; Rende si vorrebbe far passare come una realtà oppressa dalla criminalità che, addirittura, avrebbe la capacità di orientare il consenso elettorale.
Ho necessità, quindi, di ricordare a tutti che cosa rappresenta la mia città nel contesto squallido della nostra Regione; di ricordare, altresì, che i miei concittadini, provenienti da tutte le parti del mondo e che per loro scelta sono rimasti a Rende, è gente che lavora e lavora sodo; Rende è una città che ha prodotto e produce centinaia di posti di lavoro attraverso le più varie iniziative, che conta sulla presenza di un commercio di grande qualità, che è sede di una delle migliori università del Paese, che ha una zona industriale di grande pregio, che è dotata di scuole di ogni ordine e grado, che ha investito ed investe in attività culturali di rilievo internazionale, che ha realizzato e realizza opere pubbliche utili all’intera provincia; ed i cittadini, da sessanta anni e non da ieri, esprimono il loro consenso nei riguardi di amministratori capaci di realizzare quello che potrebbe sembrare un sogno.
Questa è Rende e non il verminaio che si vuole dipingere attraverso accostamenti distanti anni luce dalla realtà; più che a me stesso, auguro ai miei concittadini che il loro sindaco, all’epoca dei fatti, sia estraneo alla vicenda; ma, se così non sarà, la responsabilità non può essere collettiva ma riconducibile solo alla mia persona.
Infine, mi sia consentito un ringraziamento, forte e sentito, ai ragazzi delle forze dell’ordine che si sono presentati a casa mia ed hanno svolto il loro lavoro in modo preciso, puntuale e professionale ma con una carica di umanità che ho molto apprezzato e che ha reso una infausta giornata meno difficile.

Umberto Bernaudo

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