Bernaudo: se ho sbagliato, pagherò Ma nessuno infanghi il nome di Rende
Il consigliere provinciale di Cosenza ed ex sindaco di Rende Umberto Bernaudo, indagato nell`ambito dell`inchiesta “Terminator 3” della Dda di Catanzaro per le ipotesi di reato di voto di scambio, co…

Il consigliere provinciale di Cosenza ed ex sindaco di Rende Umberto Bernaudo, indagato nell`ambito dell`inchiesta “Terminator 3” della Dda di Catanzaro per le ipotesi di reato di voto di scambio, concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione, ha diffuso un comunicato stampa che pubblichiamo integralmente.
Voglio premettere che se dalle indagini, appena iniziate, dovessero emergere mie responsabilità in questa torbida vicenda è giusto che paghi; sono certo che la magistratura, nell’assolvere al suo diritto-dovere farà presto e bene.
Quello che non sopporto e che non consento a nessuno è l’immagine che si tenta di dare, per intuibili e spregevoli motivi, alla mia città; Rende si vorrebbe far passare come una realtà oppressa dalla criminalità che, addirittura, avrebbe la capacità di orientare il consenso elettorale.
Ho necessità, quindi, di ricordare a tutti che cosa rappresenta la mia città nel contesto squallido della nostra Regione; di ricordare, altresì, che i miei concittadini, provenienti da tutte le parti del mondo e che per loro scelta sono rimasti a Rende, è gente che lavora e lavora sodo; Rende è una città che ha prodotto e produce centinaia di posti di lavoro attraverso le più varie iniziative, che conta sulla presenza di un commercio di grande qualità, che è sede di una delle migliori università del Paese, che ha una zona industriale di grande pregio, che è dotata di scuole di ogni ordine e grado, che ha investito ed investe in attività culturali di rilievo internazionale, che ha realizzato e realizza opere pubbliche utili all’intera provincia; ed i cittadini, da sessanta anni e non da ieri, esprimono il loro consenso nei riguardi di amministratori capaci di realizzare quello che potrebbe sembrare un sogno.
Questa è Rende e non il verminaio che si vuole dipingere attraverso accostamenti distanti anni luce dalla realtà; più che a me stesso, auguro ai miei concittadini che il loro sindaco, all’epoca dei fatti, sia estraneo alla vicenda; ma, se così non sarà, la responsabilità non può essere collettiva ma riconducibile solo alla mia persona.
Infine, mi sia consentito un ringraziamento, forte e sentito, ai ragazzi delle forze dell’ordine che si sono presentati a casa mia ed hanno svolto il loro lavoro in modo preciso, puntuale e professionale ma con una carica di umanità che ho molto apprezzato e che ha reso una infausta giornata meno difficile.
Umberto Bernaudo