MILANO Sotto chiave i beni della `ndrangheta. I carabinieri del comando provinciale di Varese, con il supporto dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria del Tribunale di Milano e dei comandi territorialmente competenti, hanno dato esecuzione, nelle province di Varese, Milano e Crotone, a un decreto di confisca di beni adottato dal Tribunale di Milano su richiesta della Dda di Milano nei confronti di Vincenzo Rispoli, elemento a capo della compagine criminale di stampo mafioso riconducibile alla `ndrangheta denominata “locale di Lonate Pozzolo”, affiliata alla cosca Farao-Marinicola della provincia di Crotone, nonché a un decreto di sequestro dei beni propedeutico alla confisca emesso dal Tribunale di Varese su richiesta della Dda di Milano nei confronti di Giulio Baracchi, individuato quale commercialista del sodalizio. I provvedimenti emessi sono frutto delle indagini patrimoniali condotte nell`ambito di attività investigativa denominata “Bad Boys”, avviata dal Reparto operativo di Varese nel 2005 e coordinata dal pm Mario Venditti, che ha portato alla individuazione dell`organizzazione criminale radicatasi nel territorio della Provincia denominata `Locale di Legnano – Lonate Pozzolo`. Il sodalizio, grazie alla forza derivante dal vincolo associativo con la cosca madre Farao-Marinicola di Cirò Marina, e attraverso diverse azioni di intimidazione e ritorsione, ha posto in essere il controllo di attività criminose nella zona e il condizionamento di soggetti imprenditoriali, acquisendo – direttamente o indirettamente – la gestione di attività economiche afferenti i settori del commercio, dell`edilizia e del mercato immobiliare. L`operazione si inserisce, evidenziano i carabinieri, nella strategia di contrasto alle infiltrazioni della `ndrangheta in Lombardia con particolare riferimento all`aggressione dei patrimoni risultanti da attività di estorsione e usura, predisposta dalla Dda di Milano e che ha visto in prima linea il comando provinciale di Varese collegare e approfondire alcuni filoni investigativi insorgenti da altre indagini condotte con le Procure di Varese e Busto Arsizio. I patrimoni oggetto di confisca, che erano stati preventivamente sequestrati l`11 dicembre 2009 a carico di Vincenzo Rispoli, consistono in una casa a Legnano (Monza-Brianza), un terreno agricolo situato in Ciroò Marina (Crotone), diversi rapporti di credito con vari istituti bancari e postali nonche` due autovetture, stimati in un valore complessivo di circa un milione di euro. A Giulio Baracchi, invece, i carabinieri di Varese hanno sequestrato due fabbricati con relativo arredamento, due terreni, un`abitazione in villini e un box, tutti siti in Portovaltravaglia (Varese), le quote di una società operante nel settore della gestione del personale e vari titoli bancari (uno dei quali, in particolare, attivo presso un istituto di credito ticinese, avente un saldo attivo di 1.300.000 euro) del valore complessivo, secondo una stima preliminare, di circa 3 milioni di euro. Nel corso dell`intera operazione sono stati già sequestrati beni per circa 33 milioni di euro a carico dei componenti del sodalizio criminale. A Vincenzo Rispoli, inoltre, attualmente detenuto poiché condannato con sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Busto Arsizio, lo scorso 4 luglio, alla pena di anni 11 di reclusione per associazione per delinquere di stampo mafioso e altro, è stata notificata anche la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza o di abituale dimora per la durata di anni 4.
x
x