Dopo il deposito delle motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione sul processo per usura ad alcune delle principali banche italiane, che ha aperto la strada al risarcimento del danno a favore dell`imprenditore Antonino De Masi, Agazio Loiero può esultare. Il coordinatore politico nazionale della federazione “Mpa–Antonomia e diritti”, già presidente della Regione Calabria, ricorda infatti tra quanta ostilità promosse la costituzione di parte civile dell`ente in quel procedimento penale. L`ex governatore, in particolare, evidenzia come quella decisione gli «costò la freddezza di qualche banchiere importante».
«Una costituzione di parte civile, negli atti andata a buon fine come questa, cosa che del resto è successa anche» nei «processi contro la ‘ndrangheta, rappresenta uno di quegli atti politico-amministrativi doverosi, nella consapevolezza di aver avuto ragione, per come oggi ci dice la sentenza», dice ancora l`ex presidente della giunta regionale. I giudici in ermellino, pur confermando l`assoluzione che già nei giudizi di merito era stata pronunciata nei confronti di Cesare Geronzi (al tempo dei fatti presidente di Banca di Roma), Dino Marchiorello (Antonveneta) e Luigi Abete (Bnl), ha ammesso il risarcimento del danno per tassi usurari sull`applicazione del massimo scoperto. «Quando si governa una Regione del sud difficile come la nostra – prosegue Loiero –, spesso ci sono atti che non si possono fare. Eppure, la cosa che non dovrebbe venir mai meno, e che ci ha animato in quella costituzione, fu il gesto d’una testimonianza pubblica e civile nei confronti di un calabrese inerme». L`esponente politico della federazione “Mpa–Antonomia e Diritti” conclude dicendosi «consapevole che alle nostre latitudini l’atto di testimonianza, seppur simbolico, è un atto di sostanza: un dovere per dire a tutti da che parte realmente si sta».
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