PAOLA «Erano circa le otto del mattino quando mi ha chiamato il capitano della “Tonnara Iorio” di Cetraro per avvertirmi che il loro ecoscandaglio aveva segnalato qualcosa di grosso nei fondali di Fuscaldo» Inizia così il racconto di Piero Greco, responsabile del gruppo subacqueo paolano, sul rinvenimento di un`antica imbarcazione al largo della cittadina tirrenica. Una scoperta avvenuta per caso nel corso delle operazioni di ricerca della statua di San Francesco di Paola da alcuni giorni scomparsa misteriosamente dai fondali di Paola dove era stata posizionata circa quattro anni addietro sempre dallo stesso gruppo subacqueo e con la collaborazione proprio della stessa imbarcazione che oggi ha individuato per prima la sagoma della nave. «Da giorni – spiega – stiamo setacciando le profondità alla ricerca della statua di San Francesco, ma oggi, viste le pessime condizioni del mare avevamo interrotto le operazioni». Poi il cambio del programma. «Dopo la chiamata di Iorio – dice – abbiamo recuperato le coordinate esatte che la “Tonnara” aveva registrato attraverso le loro apparecchiature gprs e successivamente ci siamo recati sul posto». Insieme con Greco, esperto subacqueo che da anni lavora in questo settore, un`altra professionista del mondo sommerso, la paolana Maria Teresa Rizzo. «Assieme a Maria Teresa – racconta Greco – ci siamo immersi dopo aver individuato il punto esatto fornitoci dell`imbarcazione cetrarese e abbiamo effettuato le classiche operazioni di ricerca che si esplicano in questi casi». Un`operazione spiega Greco che consiste nel calare in profondità un corpo morto e, poi, circoscrivere l`area di ricerca. Da qui la scoperta. «Ci eravamo immersi da poco – prosegue Greco – ed ecco apparire dalla profondità una grande macchia. Sinceramente ero emozionato perché pensavo di essermi imbattuto nella statua ma poi a mano a mano che mi avvicinavo mi sono reso conto che le dimensioni erano diverse». Secondo il subacqueo: «Si tratta del relitto di una nave lunga tra i 12 e i 13 metri e larga almeno 4 e che dovrebbe risalire tra la fine del settecento e non più tardi dei primi del `900». Una deduzione che l`esperto subacqueo motiva dalle caratteristiche della nave rinvenuta. «Il relitto – spiega – è in legno e vista l`assenza di bulloni e parti metalliche che fasciano le pari di questa nave non potrebbe essere recente». Il relitto, dalle rilevazioni del gruppo subacqueo che ha già provveduto a segnalare la scoperta alla capitaneria di Porto di Cetraro, è adagiato ad una profondità di circa 25 metri al largo della costa di Fuscaldo. «Contiamo – annuncia Greco – di acquisire altre informazioni su questo relitto nei prossimi giorni, appena il mare si sarà calmato anche se le nostre energie sono maggiormente concentrate nella ricerca della statua del nostro Santo». Da qui l`appello del responsabile del gruppo subacqueo: «È fondamentale che chiunque rinvenga in mare qualcosa di sospetto avverta al più presto le autorità locali ma anche noi. Senza l`aiuto di tutti la ricerca della statua diventerà più difficile».
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