Talarico "promuove" il Consiglio
REGGIO CALABRIA La notizia arriva al termine di una conferenza stampa che non regala grosse sorprese. È Franco Talarico a fornirla, rispondendo a una domanda sulla necessità di cambiare la legge elet…

REGGIO CALABRIA La notizia arriva al termine di una conferenza stampa che non regala grosse sorprese. È Franco Talarico a fornirla, rispondendo a una domanda sulla necessità di cambiare la legge elettorale calabrese: «Personalmente credo che sia giusto lasciare ai cittadini la possibilità di esprimere la propria preferenza per un candidato». Quella del presidente del consiglio regionale, che oggi ha chiamato a rapporto a Palazzo Campanella i giornalisti per tracciare un bilancio delle attività istituzionali portate a termine nel 2011 e illustrare i progetti per l’anno appena iniziato, è una posizione nuova, per certi versi contrastante con quella del governatore Peppe Scopelliti che giusto dodici mesi addietro aveva lanciato la proposta di abolire le preferenze alle elezioni regionali come antidoto alle infiltrazioni mafiose nella politica. Talarico, in realtà, sul tema politica-’ndrangheta preferisce volare basso e anche in merito agli arresti dei consiglieri regionali del Pdl, Santi Zappalà (quest’ultimo è stato già condannato in primo grado) e Franco Morelli, ripete quanto già detto in passato: «Le responsabilità dei singoli vanno tenute distinte da quelle delle istituzioni. Non si può fare di tutta l’erba un fascio perché così non si farebbe un favore alla politica. D’altronde abbiamo approvato un codice etico che vuole tenere lontano dai Palazzi i candidati in odore di mafia». Al suo fianco i vicepresidenti Alessandro Nicolò e Piero Amato, i segretari-questori Giovanni Nucera a Francesco Sulla sembrano condividere l’impostazione data da Talarico. Che ricorda l’affissione delle targhe anti-’ndrangheta davanti ai portoni dei 409 Comuni calabresi e le leggi a sostegno delle vittime del racket.
In ogni caso, il presidente, carte alla mano, traccia un bilancio positivo dell`attività dell`Assemblea da lui presieduta. Nel corso del 2011, 15 sono state le sedute del Consiglio («ai giornali nazionali che ci criticano rispondiamo che conta la qualità e non la quantità delle riunioni»), 17 quelle dell`Ufficio di presidenza, 11 quelle della conferenza dei capigruppo e 132 le sedute delle Commissioni consiliari. E ancora: 51 sono state le interrogazioni in Aula con il “Question time”, mentre sono stati approvati 28 provvedimenti amministrativi, 52 leggi e 11 mozioni. Tutto questo senza contare il tema dei tagli ai costi della politica a proposito dei quali Talarico è convinto «di aver approvato atti concreti» come l’abolizione del vitalizio. «Voglio ricordare – dice ancora l’inquilino principale dell’Astronave – che il nostro Consiglio ha abolito la figura del sottosegretario, ha approvato la riduzione del numero degli assessori esterni da 4 a 2, così come la diminuzione del numero delle Commissioni consiliari da 10 a 6 dal prossimo dicembre e la riduzione del 50% delle consulenze e del 10% del finanziamento ai gruppi. In questo contesto – sottolinea ancora – il bilancio approvato lo scorso mese di dicembre ha attuato un risparmio di 6 milioni di euro passando dai 79 milioni di euro dell`anno scorso ai 73 per il 2012. L`augurio è che, grazie anche al fatto che quest`anno non dovremmo più affrontare le spese relative ai Bronzi e al programma stages, per il prossimo bilancio scenderemo sotto i 70 milioni». Talarico usa toni ecumenici: «Maggioranza e minoranza del Consiglio hanno fatto insieme un ottimo lavoro, attraverso un confronto democratico. Sono state fatte leggi significative e una serie di iniziative sociali fondamentali che devono rappresentare uno stimolo maggiore per affrontare il 2012 in maniera positiva. Lo scorso anno ha visto tagli sul piano finanziario e sconvolgimenti dal punto di vista politico. Questo ci fa capire come le Regioni siano punti di riferimento fondamentali e che ci deve essere sempre una collaborazione tra maggioranza e minoranza per far fronte alle emergenze della Calabria che sono tante».
Nel lungo sermone c’è spazio pure per la questione relativa all’altissimo numero di leggi regionali impugnate dal governo davanti alla Corte costituzionale. La Calabria occupa la posizione d’onore in questa classifica negativa. Talarico ammette pubblicamente, per la prima volta, che il problema esiste: «Dobbiamo sistemare meglio la nostra macchina amministrativa e credo che l’arrivo di un nuovo segretario generale – per Nicola Lopez è pronta la nuova poltrona di direttore generale del Consiglio ndr – dovrà servire a colmare questo tipo di lacune. Ma non dimentichiamoci che abbiamo abrogato oltre trecento leggi proprio per semplificare al massimo il nostro quadro normativo». Di strada da fare ne resta comunque tanta: «Se vogliamo ridisegnare l’architettura istituzionale della Regione dovremo mettere mano alla riforma degli enti sub-regionali». Il che suona come un’ammissione che il lavoro fatto finora non può dirsi soddisfacente.
Chiusura dedicata alle questioni più urgenti sul tappeto. Due su tutte: trasporti e abolizione delle Province: «Non è possibile che il nostro Paese venga diviso in due. La questione non riguarda solo i treni, ma anche gli aerei e l`autostrada Salerno-Reggio Calabria. È una condizione difficile per la nostra Regione, che deve uscire fuori da questa fase di isolamento». Sulla soppressione degli enti intermedi la posizione resta quella di partenza: «Udc e Pdl – taglia corto Talarico – sono da sempre favorevoli a una loro abolizione. Non cambiamo orientamento ma siamo pronti ad ascoltare le ragioni degli nostri amministratori». I presidenti pidiellini Peppe Raffa (Reggio Calabria), Wanda Ferro (Catanzaro) e Stano Zurlo (Crotone) non la prenderanno sicuramente bene.