La Commissione regionale antimafia non parla di Reggio
La Commissione consiliare contro la ‘ndrangheta, presieduta da Salvatore Magarò, ha aperto la prima seduta del 2012 inaugurando la campagna d’ascolto che proseguirà nelle prossime riunioni con l’audi…

La Commissione consiliare contro la ‘ndrangheta, presieduta da Salvatore Magarò, ha aperto la prima seduta del 2012 inaugurando la campagna d’ascolto che proseguirà nelle prossime riunioni con l’audizione delle associazioni e dei gruppi d’interesse operanti sul territorio. Tanti gli argomenti trattati, ma i membri della commissione non hanno ritenuto interessante occuparsi di un’altra commissione, quella che si insedierà domani a Reggio Calabria per valutare l’entità di una già certificata penetrazione della ‘ndrangheta nelle attività del Comune.
Una cosa che non ha precedenti (se consideriamo le dimensioni della città, che tante sono le comunità calabresi che hanno conosciuto la mortificazione dell’amministrazione “controllata”) ma che non è sembrata grave al punto di interessare i consiglieri regionali della commissione guidata da Magarò.
Ricevuto in audizione il presidente regionale dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili), Francesco Cava ha rilanciato «la proposta per la formazione da parte delle Prefetture di una ‘White List’ delle imprese del settore costruzioni edili, a garanzia della legalità e della trasparenza e contro le infiltrazioni mafiose in un comparto fortemente a rischio. L’Ance, sia a livello nazionale che regionale, si è dato un codice etico di autoregolamentazione molto rigido che implica l’espulsione per le imprese che non denunciano le estorsioni ed ha inoltre deciso di costituirsi parte civile nei processi di mafia connessi alla sua attività. Sempre nella stessa direzione, la sottoscrizione di tre protocolli operativi con le Prefetture calabresi, i sindacati e Italcementi; con la SUA (Stazione Unica Appaltante) per l’affidamento di opere pubbliche in Calabria e con i sindacati di categoria per la regolarità contributiva e l’emersione del lavoro nero».
Nel proseguo dei lavori, il Presidente Magarò ha illustrato la proposta di piano di lavoro per i prossimi mesi «condivisa da tutti i commissari», compresi quelli di una minoranza che è difficile definire “opposizione”. «Sul fronte legislativo – ha spiegato Magarò – la normativa regionale antimafia, pur nello spazio esiguo in cui si muove, stante la riserva dello Stato, necessita, a mio avviso, di un intervento organico e compiuto. Per questo motivo, ho chiesto ai nostri uffici, in sinergia con il settore legislativo e con lo staff del Comitato per la qualità e fattibilità delle leggi, di elaborare il Testo unico regionale delle norme antimafia. L’occasione è quella di unificare e razionalizzare il corpus normativo intervenendo, laddove necessario, integrando eventuali lacune o modificando ed abrogando norme anacronistiche».
Fra gli altri obiettivi dell’agenda di lavoro, il Presidente della Commissione ha individuato «la promozione di un organismo di consultazione regionale che metta in rete le migliori esperienze maturate in Calabria dagli enti istituzionali, dalle associazioni e dai gruppi di categoria che operano e lavorano nel campo delle politiche di contrasto alla criminalità e contro l’illegalità diffusa».
«Avvieremo inoltre rapporti con la Commissione parlamentare antimafia per uno scambio di informazioni utile ad accrescere la conoscenza del fenomeno mafioso e delle sue interconnessioni sul territorio» – ha aggiunto Magarò che evidentemente condivide con gli altri commissari la necessità di essere informato da Roma su quello che accade a Reggio Calabria.
Il Presidente ha anche annunciato che «presto la Commissione incontrerà i sindaci e gli amministratori destinatari di azioni intimidatorie per testimoniare solidarietà e vicinanza ma soprattutto per individuare strategie di resistenza comune».
«L’ultima e non meno importante traccia di lavoro riguarda un altro fronte di intervento: quello contro le ecomafie. Le questioni ambientali, argomento di stringente attualità, saranno oggetto di un lavoro di osservazione e di approfondimento».