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Why not, in appello condannato Loiero. Prescrizione per Chiaravalloti

L’ex presidente della Regione Calabria Agazio Loiero è stato condannato a un anno di reclusione per abuso d’ufficio. È quanto deciso dalla Corte d’appello di Catanzaro nel giudizio di secondo grado p…

Pubblicato il: 27/01/2012 – 16:20
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Why not, in appello condannato Loiero. Prescrizione per Chiaravalloti

L’ex presidente della Regione Calabria Agazio Loiero è stato condannato a un anno di reclusione per abuso d’ufficio. È quanto deciso dalla Corte d’appello di Catanzaro nel giudizio di secondo grado per gli imputati nel processo “Why not”. La sentenza è stata letta oggi pomeriggio poco dopo le 16 in un’aula affollata di avvocati e giornalisti ma senza gli imputati eccellenti. Il presidente Francesca Marrazzo e i due consiglieri Gianfranco Grillone e Vincenzo Galati hanno deciso la responsabilità penale dell’ex governatore e del suo capo di gabinetto Nicola Durante nell’appalto sul censimento del patrimonio immobiliare della Regione. I giudici, riconoscendo le attenuanti generiche, li hanno condannati a un anno oltre alla pena accessoria dell’interdizione temporanea dai pubblici uffici. La condanna, comunque, resta sospesa.
Pugno di ferro anche per l’imprenditore lametino Antonio Saladino condannato a 3 anni e 10 mesi di reclusione (in primo grado gli erano stati inflitti 2 anni). L’ex leader della Compagnia delle opere è stato ritenuto colpevole di associazione per delinquere (ipotesi da cui era stato assolto in primo grado) insieme a Giuseppe Antonio Maria Lillo, condannato a due anni (in primo grado aveva avuto 1 anno e 10 mesi). Per Saladino è stata disposta l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’interdizione legale per la durata della pena. Inoltre gli è stato revocato il beneficio della sospensione condizionale della pena.
È stata diminuita di un mese la condanna per Antonio La Chimia che dovrà quindi scontare un anno e 9 mesi. L’ex presidente della giunta calabrese Giuseppe Chiaravalloti è stato “salvato” dall’intervenuta prescrizione per il capo d’accusa relativo al progetto “Ipnosi”; i sostituti pg Massimo Lia ed Eugenio Facciolla avevano chiesto una condanna a un anno e 6 mesi. Sono stati assolti Pietro Macrì e Vincenzo Morabito che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a 9 mesi e a 6 mesi. Confermate le condanne in primo grado nei confronti di Francesco Saladino (4 mesi) e Rinaldo Scopelliti (1 anno). Escono assolti anche dal processo d’appello l’ex assessore regionale Gianfranco Luzzo, Tommaso Loiero, Franco Nicola Cumino, Pasquale Anastasi, Giuseppe Fragomeni ed Enza Bruno Bossio.

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