Catanzaro, Abramo chiede "il permesso" di candidarsi a sindaco
Sergio Abramo chiede il permesso di candidarsi a sindaco di Catanzaro. E lo fa oggi con un comunicato stampa che in poche righe condensa un ampio numero di messaggi, rivolti ai destinatari più dispar…

Sergio Abramo chiede il permesso di candidarsi a sindaco di Catanzaro. E lo fa oggi con un comunicato stampa che in poche righe condensa un ampio numero di messaggi, rivolti ai destinatari più disparati: Abramo parla con Tallini, con Aiello, con Parente, con Beppe (sic) Scopelliti. Ma anche con la pancia della gente di Catanzaro, «autentico Capoluogo della Calabria». Sarà la novità di un Pd sorprendentemente decisionista, con Scalzo già al lavoro con un’ampia coalizione di centrosinistra alle spalle e la patente di candidato con il bollo del partito, fatto sta che il già due volte sindaco di Catanzaro sente il bisogno di ribadire la sua disponibilità e di farlo rendendo merito a quelli che sono i suoi sponsor, quelli che avrebbero lavorato ai fianchi Michele Traversa per sostituirlo con un sindaco più “disponibile” a certe esigenze.
«Sono sinceramente grato a chi, in questi giorni, sta discutendo sul mio nome quale possibile candidato sindaco di Catanzaro – scrive Abramo – Mi rendo conto che si tratta di una scelta delicata, per cui è perfettamente comprensibile la cautela che sta animando i massimi dirigenti del Pdl, con in testa il coordinatore regionale Scopelliti. Come è noto, ho dato la mia piena disponibilità alla candidatura che è motivata esclusivamente dallo smisurato amore che nutro per la mia città e dal desiderio di farla uscire dalla crisi in cui si trova. Ma, trattandosi di una sfida alta, ritengo che questa scelta debba essere ampiamente condivisa, soprattutto da coloro che hanno grandi responsabilità politico-istituzionali e vasto consenso elettorale in città».
La sfida potrebbe essere difficile sul serio. Se Traversa aveva vinto al primo turno con un margine da elezioni bulgare, ad aprile le cose potrebbero andare diversamente. Catanzaro non ha ancora digerito le dimissioni dell’uomo del “detto-fatto” e continua ad interrogarsi sulle ragioni di una scelta che ha lasciato la città senza governo a pochi mesi dalle elezioni. E le risposte non sono lusinghiere per quanti, all’interno dello stesso Pdl, hanno costretto il sindaco ad un passo tanto doloroso.
Abramo non ha reticenze ad indicare gli uomini che ha scelto come suoi compagni di viaggio in questa nuova avventura: «Mi riferisco, in particolare, ai tre consiglieri regionali: Piero Aiello, Claudio Parente e Mimmo Tallini. Essi sono stati i protagonisti della storica vittoria di Beppe Scopelliti nella città che era considerata il baluardo di Loiero e del centrosinistra, ma sono soprattutto coloro che stanno lavorando per affermare il ruolo di Catanzaro quale autentico Capoluogo della Calabria. E’ del tutto evidente che la loro convergenza diventa un elemento essenziale per la vittoria del centrodestra e per la realizzazione di un programma di rinascita della città».
E’ appena il caso di notare come nel pantheon dei protagonisti indispensabili al riaffermarsi del Pdl a Catanzaro non trovino posto Michele Traversa e la sua delfina Wanda Ferro, pure presidente della Provincia.