Frattini: «Fuori i mafiosi dal Pdl»
Questa volta a dirlo non è la solita “stampa faziosa” o la “sinistra giustizialista” tanto odiata da Silvio Berlusconi. La denuncia arriva direttamente da Franco Frattini: il Pdl allontani i criminal…

Questa volta a dirlo non è la solita “stampa faziosa” o la “sinistra giustizialista” tanto odiata da Silvio Berlusconi. La denuncia arriva direttamente da Franco Frattini: il Pdl allontani i criminali. L’ex ministro degli Esteri ha svelato i suoi timori al Riformista, e ha chiesto al segretario nazionale, Angelino Alfano, di espellere i mafiosi. «Il passaggio sul partito degli onesti – ha ricordato – fu la parte più applaudita del discorso di Alfano, ora occorre intervenire su episodi opachi. Non siamo di fronte a un tumore con metastasi, e quindi non vanno fatte generalizzazioni, ma gli episodi legati al tesseramento sono gravissimi, e occorre intervenire presto».
Quanto presto ancora non si sa, ma l’allarme di Frattini non va sottovalutato perché arriva da una delle personalità più influenti del partito. Ne sono consapevoli anche alcuni tra i dirigenti calabresi del Pdl che in questo weekend daranno il via alla stagione congressuale. Si partirà da Reggio Calabria con l’elezione del nuovo coordinatore cittadino. Il congresso avrà un esito scontato posto che l’unico candidato è Daniele Romeo, consigliere comunale in riva allo Stretto e capo della segreteria politica del governatore Peppe Scopelliti.
Ma se l’assise non dovrebbe determinare grossi scossoni, qualche fibrillazione potrebbe arrivare dalla denuncia di Isabella Bertolini, deputato modenese del Pdl ed (ex) fedelissima del Cavaliere. Sotto la lente d’ingrandimento c’è il tesseramento portato avanti in terra emiliana. Spiega la Bertolini: «A Modena, in vista del congresso, in poche settimane sono arrivati 3200 iscritti con il risultato di avere 6000 iscritti in questa provincia e solo 4500 a Bologna. Logico che sia andata a spulciare. Ebbene, ben 600 tessere, cioè il 20% del pacchetto arrivato all’ultimo momento, appartengono a persone provenienti da alcune zone della Campania e della Calabria ad alta caratterizzazione mafiosa. Prendiamo il caso del Comune di San Cesario, dove conosciamo bene chi sono i nostri elettori. Come è possibile che di colpo gli iscritti al Pdl siano raddoppiati? Gente mai vista a un convegno, a una manifestazione, a un’elezione. E guarda caso tutti i tesserati provengono dalla stessa zona d’Italia. Nulla di razzista, ci mancherebbe. Ma è chiaro che il dubbio viene». Ecco spiegato il motivo per cui adesso il “partito degli onesti” inizia davvero a tremare.
Tornando alle questioni calabresi, siamo sicuri che il tesseramento (in questa regione le adesioni hanno superato quota 50mila) sia stato limpido e trasparente? Sotto la lente di ingrandimento ci sarebbero, ancora una volta, gli esponenti del movimento “Scopelliti Presidente” che si sono iscritti al Pdl come se nulla fosse pur continuando a tenere in vita gruppi autonomi e distinti nelle istituzioni (Regione, Province e Comuni) in cui siedono. C’è da augurarsi che dal governatore-coordinatore regionale del Pdl, Scopelliti, e dal suo vice-vicario, Tonino Gentile, arrivi un po’ di chiarezza sul punto.