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Falsi certificati ai boss, legale rimesso in libertà

ROSSANO Il gip del Tribunale di Cosenza ha revocato gli arresti domiciliari all`avvocato Francesco Marcello Cornicello, di 39 anni, di Cosenza, che gli erano stati imposti il 20 gennaio scorso dal gi…

Pubblicato il: 29/02/2012 – 18:32
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Falsi certificati ai boss, legale rimesso in libertà

ROSSANO Il gip del Tribunale di Cosenza ha revocato gli arresti domiciliari all`avvocato Francesco Marcello Cornicello, di 39 anni, di Cosenza, che gli erano stati imposti il 20 gennaio scorso dal gip di Reggio Calabria, nell`ambito di un`inchiesta della Dda, con l`accusa di falso ideologico. Il giudice, hanno reso noto i difensori del legale, gli avvocati Giovanni Zagarese e Dario Cornicello, ha revocato la misura degli arresti domiciliari a carico dell`avvocato, rimettendolo in libertà, «per operata rivalutazione in melius del quadro indiziario, alla luce della sollecitata ponderazione della significativa documentazione prodotta in atti e alla apprezzata insussistenza di esigenze cautelari a fronte di una ritenuta irrilevanza penale della condotta dell`indagato, destinatario di prognosi favorevole, oltre tutto per la concedibile sospensione condizionale nella denegata ipotesi di colpevolezza». «Nell`ordinanza del gip di Reggio Calabria – affermano i due legali – emerge con estrema evidenza la limitatezza della contestazione fatta all`avvocato Cornicello nella qualità di estraneus per il reato di falso ideologico in concorso con Guglielmo Quartucci, medico responsabile della clinica convenzionata Villa degli Oleandri, presso cui l`ispettore di polizia Andrea Conforti, difeso dall`avvocato Cornicello, era detenuto in regime di arresti domiciliari prima e dopo quale persona sottoposta a libertà vigilata con prescrizioni, a cui è stato sottoposto dal gip di Rossano, sulla base delle risultanze di suo consulente d`ufficio, e non già in seguito alla produzione delle relazioni del dottor Quartucci. Già in quella sede, alla luce del quadro indiziario, il gip di Reggio Calabria, relativamente alla rubrica imputativa dell`indagato, declinava la propria competenza in favore di quella del giudice naturale del luogo del presunto commesso delitto di falso ideologico, individuato a Mendicino, stralciando di fatto la posizione dell`avvocato Cornicello da quella degli altri indagati, questi ultimi soli avvinti dall`aggravante mafiosa».

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