Falsi certificati ai boss, legale rimesso in libertà
ROSSANO Il gip del Tribunale di Cosenza ha revocato gli arresti domiciliari all`avvocato Francesco Marcello Cornicello, di 39 anni, di Cosenza, che gli erano stati imposti il 20 gennaio scorso dal gi…

ROSSANO Il gip del Tribunale di Cosenza ha revocato gli arresti domiciliari all`avvocato Francesco Marcello Cornicello, di 39 anni, di Cosenza, che gli erano stati imposti il 20 gennaio scorso dal gip di Reggio Calabria, nell`ambito di un`inchiesta della Dda, con l`accusa di falso ideologico. Il giudice, hanno reso noto i difensori del legale, gli avvocati Giovanni Zagarese e Dario Cornicello, ha revocato la misura degli arresti domiciliari a carico dell`avvocato, rimettendolo in libertà, «per operata rivalutazione in melius del quadro indiziario, alla luce della sollecitata ponderazione della significativa documentazione prodotta in atti e alla apprezzata insussistenza di esigenze cautelari a fronte di una ritenuta irrilevanza penale della condotta dell`indagato, destinatario di prognosi favorevole, oltre tutto per la concedibile sospensione condizionale nella denegata ipotesi di colpevolezza». «Nell`ordinanza del gip di Reggio Calabria – affermano i due legali – emerge con estrema evidenza la limitatezza della contestazione fatta all`avvocato Cornicello nella qualità di estraneus per il reato di falso ideologico in concorso con Guglielmo Quartucci, medico responsabile della clinica convenzionata Villa degli Oleandri, presso cui l`ispettore di polizia Andrea Conforti, difeso dall`avvocato Cornicello, era detenuto in regime di arresti domiciliari prima e dopo quale persona sottoposta a libertà vigilata con prescrizioni, a cui è stato sottoposto dal gip di Rossano, sulla base delle risultanze di suo consulente d`ufficio, e non già in seguito alla produzione delle relazioni del dottor Quartucci. Già in quella sede, alla luce del quadro indiziario, il gip di Reggio Calabria, relativamente alla rubrica imputativa dell`indagato, declinava la propria competenza in favore di quella del giudice naturale del luogo del presunto commesso delitto di falso ideologico, individuato a Mendicino, stralciando di fatto la posizione dell`avvocato Cornicello da quella degli altri indagati, questi ultimi soli avvinti dall`aggravante mafiosa».