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Sbancata a Reggio la "centrale della truffa"

Falsificazione di documenti di identità, contraffazione dei bollettini di pagamento dell’Enel e della Telecom, sostituzione di persona finalizzata all’apertura di conti correnti. Questa mattina il co…

Pubblicato il: 03/03/2012 – 12:36
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Sbancata a Reggio la "centrale della truffa"

Falsificazione di documenti di identità, contraffazione dei bollettini di pagamento dell’Enel e della Telecom, sostituzione di persona finalizzata all’apertura di conti correnti. Questa mattina il commissariato di Villa San Giovanni e la Squadra mobile di Reggio hanno notificato dieci ordinanze di custodia cautelare a carico di Mario Bueti, Rosario Bueti, Ivan Stefano Gaetano Paladino, Giovanni Papalia, Gaetano Saccà, Salvatore Demetrio Orlando, Placido Magenta, Giuseppe Branca e Maurizio Lo Duca.
Il provvedimento è stato emesso dal gip di Reggio Cinzia Barillà. Diversi i reati contestati, tra cui spicca l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al falso. L’operazione – che rappresenta il seguito dell’indagine “Tutto truffa” del 2007 – ha permesso di ricostruire l’attività di un’associazione criminale caratterizzata dall’azione di Mario Bueti, ritenuto dagli inquirenti il coordinatore degli altri sodali, con contatti nelle città di Genova e Rimini.
Nel capoluogo ligure Bueti era in contatto con pubblici ufficiali della Capitaneria di porto, dai quali, in cambio di regali, riusciva a ottenere imbarchi per persone senza alcuna qualifica lavorativa, dietro compenso in denaro. L’organizzazione era dedita alla commissione di truffe come l’apertura di conti corrente per ottenere assegni e carte di credito, anche mediante la sostituzione di persona. Accertata anche la falsificazione di documenti marittimi per far ottenere l’idoneità fisica all’imbarco a diversi soggetti e la falsificazione di bollettini di pagamento.
Molti i soggetti truffati: oltre a Telecom ed Enel, anche le Poste, istituti di credito nazionali e persone private in cerca di lavoro. La creazione di documenti falsi, buste paga, titoli di studio e certificati medici, avveniva grazie alla collaborazione di Francesco Marino (indagato), in virtù delle sue capacità nel settore informatico. L’associazione si finanziava tramite le continue truffe a danno di persone in cerca di una occupazione.
Ad agevolare le azioni del gruppo criminale era l’attività sindacale di Bueti nel settore della navigazione, che facilitava i suoi contatti con i funzionari pubblici delle diverse Capitanerie di porto. I risultati dell’operazione sono stati illustrati dal capo della Mobile Gennaro Semeraro e dal commissario capo di Villa Gregorio Marchese.

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