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Sull`asse Catanzaro-Reggio è alta tensione tra Pdl e Udc

CATANZARO Il botta e risposta tra Pdl e Udc sulle scelte compiute a Catanzaro rischia di aprire una stagione di tensione tra i due maggiori partiti che governano alla Regione. Con quali conseguenze è…

Pubblicato il: 05/03/2012 – 16:12
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Sull`asse Catanzaro-Reggio è alta tensione tra Pdl e Udc

CATANZARO Il botta e risposta tra Pdl e Udc sulle scelte compiute a Catanzaro rischia di aprire una stagione di tensione tra i due maggiori partiti che governano alla Regione. Con quali conseguenze è impossibile stabilirlo ma Peppe Scopelliti si trova a dover affrontare un`altra emergenza che non aveva messo in conto. Tutto parte dalle parole al fulmicotone pronunciate dai colonnelli del governatore in occasione del congresso provinciale del Pdl a Catanzaro. Nel mirino c`è sempre la scelta dell`Udc di dare corpo al progetto del terzo polo e presentare alle elezioni amministrative un candidato autonomo rispetto a quello (Sergio Abramo) messo in campo dai berluscones. Attacca Pino Galati, deputato e desideroso di arrivare a conquistare il coordinamento regionale del partito: «Il Pdl ha sottoscritto un’alleanza regionale che non era solo con Scopelliti, e grazie alla quale l`anno scorso l’Udc ha espresso il candidato sindaco di Cosenza. Dobbiamo definire il rapporto con i centristi, questa è una situazione che va rivista». Rintuzzano gli assessori regionali Piero Aiello e Mimmo Tallini: «Oggi il potere che era stato dato ai nostri migliori alleati rischia di essere utilizzato contro il Pdl e contro il presidente Scopelliti».
Metabolizzato il colpo, i vertici dello Scudocrociato non ci pensano su due volte e replicano per le rime. A parlare per tutti è il segretario regionale Gino Trematerra: «Prontissimi a lasciare deleghe gestionali ed incarichi istituzionali. Nel caso si prendesse atto, all`interno di questo esperimento politico regionale, che il nostro apporto per modernizzare la Calabria sia diventato irrilevante, non faremmo alcuna resistenza. Ma ultimatum non ne accettiamo. Non li abbiamo accettati quando il bipolarismo sembrava essere l`unico faro per la politica, figurarsi adesso». Parole dure come pietre, quelle di Trematerra. Che avvisa: «Insistere con il mischiare l`accordo programmatico regionale con quanto sta accadendo a Catanzaro, dove l`Udc sta tentando di costruire una formula di governo per la città in linea con le dinamiche nazionali, al punto da forzare, come sta facendo l`onorevole Galati, l`autonomia del nostro gruppo dirigente, è completamente sbagliato». A dargli man forte arriva pure Francesco Grandinetti, dirigente calabrese di Fli, che pure continua a mantenere un buon rapporto (politico s`intende) con il ponte di comando del Pdl calabrese: «Il coraggio e la determinazione politica dimostrata dall’Udc in Calabria merita tutta l’ammirazione da parte delle forze politiche del terzo polo e non solo. Se il futuro politico spaventa i quadri dirigenti del Pdl in Calabria, vuol dire che il progetto di Fini, Casini, Rutelli e Lombardo ha già dato i suoi frutti».
In questo clima da guerra fredda, Scopelliti si è adoperato molto per allentare la tensione. E la nuova presa di posizione di Tallini («nei confronti dell`Udc non è arrivato nessun ultimatum da parte del Pdl perché rispettiamo le lo scelte») non può non essere letta come il risultato dell`azione di moral suasion portata avanti dal presidente della Regione. Che, per il momento, può tornare a respirare avendo messo a segno la tregua. Il difficile, però, sarà farla durare.

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