Zoggia all`assemblea del Pd: «Congressi prima dell`estate»

LAMEZIA TERME Sembra avvicinarsi la stagione dei congressi per il Pd calabrese. L`assemblea regionale con gli amministratori locali del partito lascia intravedere qualche spiraglio di luce per i democrat. Lo conferma pure Davide Zoggia (responsabile nazionale enti locali del partito) che alla fine degli interventi si dirà «d`accordo» con la proposta formulata da Mario Oliverio, presidente della Provincia di Cosenza, «di celebrare il congresso regionale e quelli territoriali prima della pausa estiva». Per il resto Zoggia vola alto, discettando di federalismo e riforme economiche,  dimostrando di conoscere poco la realtà calabrese e incorrendo in una clamorosa gaffe quando afferma che in questa tornata elettorale «si vota nei capoluoghi di regione come Reggio Calabria».
A movimentare un po` la giornata, però, ci pensano i dirigenti locali. Inizia Alfredo D`Attorre: il commissario del partito promette che «i congressi, e non il dibattito sui congressi, si faranno subito dopo le amministrative, prima dell’estate» (il termine ultimo viene dunque anticipato rispetto al 30 settembre indicato in precedenza) e non dovranno rappresentare «una conta interna o un regolamento di conti, bensì un progetto collettivo. Tre sono le parole d`ordine su cui lavoreremo: unità, rinnovamento e autonomia»; poi detta «la nostra agenda regionale di iniziativa e di lotta» delineando i quattro punti di quello che chiama «un programma vivente»: lavoro, infrastrutture, ambiente e legalità. «Dobbiamo essere aperti e inclusivi». Infine l`appello all`Udc a «lasciare il Pdl e un presidente di Regione sempre più in crisi d`identità. Scopelliti sta iniziando a pagare il fallimento del “modello Reggio”». Un tema ripreso, anche se il governatore non viene mai citato esplicitamente, anche da Oliverio che bolla come «crisi morale» quella «in atto alla Regione». L`ex parlamentare diessino tocca le corde giuste per scaldare una platea di militanti piuttosto tiepida quando scandisce che «le lotte interne per un posto nei coordinamenti provinciali nominati da D`Attorre non servono a nulla. Pensiamo piuttosto ad affrontare una crisi sociale che nessuno si preoccupa di governare». E a suggellare il clima di ritrovata concordia ci sono le parole del capogruppo del partito in consiglio regionale Sandro Principe: «La nostra priorità? Ricostruire un progetto per la Calabria». Poi con lo sguardo rivolto a Oliverio, arriva la frase che forse scrive la parola “fine” a mesi di grande gelo: «Noi dobbiamo sostenerci a vicenda e finirla con le critiche al nostro interno. Io al partito non chiedo nulla e mi metto al servizio per dare una mano e favorire il ricambio. Con una precisazione: mettere le generazioni una contro l`altra è un crimine».
Nessuno vuole rovinare questa giornata di tregua. Nemmeno il battagliero Giovanni Manoccio, sindaco di Acquaformosa, che nei giorni scorsi aveva minacciato di lasciare il partito per «la scarsa considerazione» registrata nei suoi confronti: «La mia casa è il Pd. Qui resto purché sia garantito il diritto al dissenso».
Prima del rompete le righe arriva la richiesta (non accolta anche se D`Attorre assicura di valutarla con attenzione) del consigliere regionale Mario Maiolo di approvare un documento sulla condizione degli enti locali in Calabria da presentare all`assemblea nazionale degli amministratori Pd in programma a Genova la prossima settimana.