«Troppi attentati, i cutresi dicano quello che sanno»
REGGIO EMILIA Capita spesso che, dopo un`intimidazione, ci si rivolga alla cittadinanza per chiedere collaborazione. Il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini, ha fatto di più. Dop…

REGGIO EMILIA Capita spesso che, dopo un`intimidazione, ci si rivolga alla cittadinanza per chiedere collaborazione. Il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini, ha fatto di più. Dopo la lettera di minacce con pallottola spedita al prefetto Antonella De Miro, non ha parlato a tutta la comunità, ma soltanto a uno spicchio: «Chiedo ai cutresi di rompere il muro di omertà e di collaborare. Non si dice dopo un attentato che non è successo nulla. Basta, devono parlare. Chi è minacciato trovi la forza di farlo e di farsi tutelare». Solo i cutresi, che in provincia sono un numero cospicuo. Ed evidentemente sono ritenuti dalla Masini gli unici destinatari del messaggio. D`altra parte, gli episodi a Reggio Emilia si susseguono. E l`escalation è netta: «La situazione è seria – sottolinea la Masini – e credo che stiano alzando il tiro di fronte alla reazione compatta e alle nuove iniziative dalla parte sana, che è quella predominante, della società. Dopo la lettera al prefetto, dobbiamo dire che questa situazione è irricevibile e chiedo a tutti di collaborare». E la presidente si rivolge ai cittadini di origine calabrese: «Non voglio sentire che qui sono delle vittime, che non difendiamo le imprese. Non si può dire dopo un attentato che non è successo nulla. C’è un argine omertoso da spezzare. Lo devono fare tutti i cittadini, anche quelli della Calabria. Altrimenti, si rischiano di creare divisioni».