SECONDA DIVISIONE | Vigor Lamezia, il sogno continua. Vibonese a un passo dal baratro

A un punto dalla zona-sogno. La Vigor Lamezia “asfalta” L’Aquila, prima inseguitrice dei biancoverdi, e la ricaccia a 13 lunghezze di distanza in classifica. Se quelle viste al “D’Ippolito” dovevano essere le prove generali dei play off, allora la simulazione è perfettamente riuscita. Ma la verità è che la squadra di Massimo Costantino non ama guardare la strada di questo campionato dallo specchietto retrovisore. Preferisce rivolgere lo sguardo in avanti. E di fronte a sé, la Vigor ha il casello della promozione diretta. Dista un punto, si diceva: quello che separa Mancosu e soci dai “cugini” del Catanzaro.
Era cominciata male, la gara con gli abruzzesi, passati in vantaggio al 5’ con Cavaliere. Poi è partita la rimonta che ha reso ancora più divertente la vittoria dei padroni di casa. Il pareggio è arrivato al 21’ su calcio di rigore trasformato da Gattari; al 38’ il risultato era già ribaltato grazie al raddoppio di Mancosu. A chiudere i conti è stato Franchino al 4’ della ripresa. Gli ospiti, al 7’ del secondo tempo, sono rimasti peraltro in inferiorità numerica per l’espulsione di Piccioni per doppia ammonizione.
Se a Lamezia ci si esalta, in casa della Vibonese si sprofonda. Contro il Fano, in una partita considerata decisiva, in cui era indispensabile invertire la rotta, i rossoblù hanno fallito ancora. Al “Razza” è arrivata l’ennesima sconfitta (1-2 il finale), che peraltro suona come una beffa perché maturata in pieno recupero. I marchigiani sono passati in vantaggio al 29’ con Bartolini. I calabresi hanno momentaneamente riequilibrato le sorti del match al 46’ con Doukarà (al secondo centro consecutivo, dopo quello di Milazzo) ma in pieno recupero sono stati affossati ancora da Bartolini, che ha regalato il primo successo a Karel Zeman, il figlio di Zdenek, appena insediatosi sulla panchina della compagine adriatica. Per effetto di questa sconfitta, la formazione del duo Ferrante-Viola (terz’ultima con l’Isola Liri) rischia addirittura la retrocessione diretta in serie D, senza neanche passare dai play out.