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"Ogni maledetta domenica" (in treno…)

Il vostro giornale mi aveva già dato l’opportunità di esternare con poche righe la mia amarezza mista a sdegno per la situazione in cui versavano (e versano tuttora) gli studenti che adoperano il tre…

Pubblicato il: 14/05/2012 – 11:28
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"Ogni maledetta domenica" (in treno…)

Il vostro giornale mi aveva già dato l’opportunità di esternare con poche righe la mia amarezza mista a sdegno per la situazione in cui versavano (e versano tuttora) gli studenti che adoperano il treno per effettuare la tratta che da Reggio Calabria li conduce sino a Castiglione Cosentino. Si è soliti dire che al peggio non c’è mai fine e solitamente si ha ragione. La scena è la seguente: treno regionale di domenica pomeriggio, 6 maggio, atteso per le 18.24. Primo annuncio: “Il treno ritarderà di 20 minuti”. E vabbé capita. Secondo annuncio: “Il treno ritarderà di 25 minuti”. Pazienza, aspettiamo. Poi succede che chi giunge alla stazione Vibo – Pizzo per apprestarsi a salire sul secondo treno regionale di giornata previsto per le 19.26 si accorge che neanche il primo è arrivato ed allora, giustamente, ne approfitta. D’accordo staremo un po’ ma chi se ne frega! Il treno previsto per le 18.24 giunge alle 19.00 passate e tutti su! Vagoni stracolmi, una moltitudine stipata nei corridoi con valige al seguito che intralciano qualsiasi movimento e possibilità di passaggio! Uno dirà: «Vabbe` fa freddo si sta più caldi». E no! E no! Fa caldo e soprattutto semmai un’emergenza come si fa? Si tenta lo slalom tra i bagagli o si esce dai finestrini. Finestrini? Sono sigillati! Non si aprono, niet, nisba! Quindi: vagoni affolati, valige dappertutto, finestrini chiusi e usuale sosta nella galleria di Paola per un quarto d’ora. Al confronto un film horror regala meno sudorazioni. Voi direte: finita qui?
Io vi rispondo di no, purtroppo. Perché nonostante l’indolenza e il menefreghismo rispetto a lamentele che piovono da più parti, gli studenti continuano, ovviamente, a necessitare di questo servizio e la scena descritta si ripete costantemente ogni “maledetta domenica” (per rubare il titolo di un famoso film). Discorsi di mercato, legati a tratte che non hanno una clientela tale da giustificare il servizio erogato, ma che diamine sarà vero anche il discorso opposto? Se questa situazione è nota da anni e da anni si ignora allora si ci chiede perché si fa finta di nulla?
A questo va aggiunta la decisione che vorrebbe cancellare tre corse Fersav da Vibo Valentia in direzione Unical, salvando unicamente quelle del lunedì e del venerdì. Stamani (14 maggio) diversi ragazzi raccoglievano firme per inoltrare una petizione a chi di dovere, per porre fine ad uno scempio perpetrato nei confronti di chi cerca di salvaguardare il proprio diritto allo studio che noi (ingenuamente?) pensiamo sia alla base di quella forza – lavoro intellettuale e materiale che dovrebbe spingere questa regione fuori dal guano in cui è stata gettata senza alcun rimorso.

* commissario provinciale giovanile MpA
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