Cittadinanza onoraria ai figli di stranieri nati in Calabria
Da un lato ci sono le istituzioni che hanno le mani legate, dall’altro ci sono i giovani che chiedono un loro diritto e, in mezzo, c’è una legge medioevale. Stiamo parlando dei minori stranieri nati…

Da un lato ci sono le istituzioni che hanno le mani legate, dall’altro ci sono i giovani che chiedono un loro diritto e, in mezzo, c’è una legge medioevale. Stiamo parlando dei minori stranieri nati in Italia a cui non viene assurdamente riconosciuta la cittadinanza italiana. La legge nel nostro Paese – la numero 91 del 5 febbraio 1992 – non prevede, infatti, lo ius soli, cioè il diritto di cittadinanza acquisito per il semplice fatto di essere nati in Italia.
Prevede il diritto di acquisire a 18 anni la cittadinanza solo per i figli di genitori stranieri che siano nati qui e che dimostrino di avere risieduto in Italia tutta la vita senza interruzioni. In questo quadro normativo, la condizione di questi ragazzi è esposta ad una serie di fragilità di natura burocratica che, di fatto, rendono spesso difficile l’acquisizione dei requisiti previsti dalla legge. Basta, ad esempio, che un minore sia rientrato per qualche mese nel Paese dei genitori per interrompere il decorso dei termini; anche essere stati iscritti in ritardo all’anagrafe, magari per la temporanea condizione di irregolarità del genitore, fa slittare l’inizio del termine dal quale far decorrere i 18 anni minimi per poter fare domanda.
Quando venne varata questa legge, gli stranieri diciottenni nati in Italia erano poche decine. Nel 2012 circa 8mila stranieri nati nel nostro Paese diventeranno maggiorenni. Già sappiamo – perché sono già nati e risiedono in Italia – che il numero dei diciottenni stranieri salirà nel 2016 a 16mila, 33mila nel 2020 e 72mila nel 2026.
I minori stranieri nati in Italia crescono sempre di più: nell’anno scolastico 2007/08 rappresentavano il 34,7% degli alunni con cittadinanza non italiana, mentre nell`anno scolastico 2010/2011 sono il 42,1% per un totale di 299.565 presenze.
In Calabria gli alunni stranieri nati in Italia sono in totale 1765, con una preponderante presenza nella scuola dell’infanzia e nella primaria, così distribuiti: 391 a Cosenza, 155 a Crotone,304 a Catanzaro, 118 a Vibo Valentia.
Nella provincia di Reggio Calabria il numero è più consistente: sono 747, suddivisi in 431 nell’infanzia, 231 nella primaria, 72 nella media, 63 nella scuola superiore.
Il risultato pratico di queste scelte legislative è che migliaia di bambini e ragazzi di origine straniera vivono in una sorta di limbo del diritto. Essendo italiani di fatto, ma restando esclusi da tutta una serie di diritti per i quali è prevista espressamente la cittadinanza italiana.
Tempo addietro è stata posta all’attenzione della municipalità reggina la necessità di impegnarsi in una campagna di comunicazione con l’invio di una lettera a coloro i quali hanno diritto alla cittadinanza in cui si informa di questa possibilità. È un atto dovuto di informazione per l’accesso ad un diritto esigibile: questi giovani sono cittadini di fatto, ma non lo sanno e rischiano di non saperlo.
Per questo, e anche sulla scorta di numerosi pronunciamenti tra cui, in primis, quello del presidente della Repubblica, Napolitano, e di Enti Locali – come la provincia di Pesaro Urbino, i Comuni di Savona, Torino, Reggio Emilia, Nichelino, e non ultimo Crotone – lanciamo un appello al Consiglio comunale di Reggio Calabria affinché, in attesa di un cambio legislativo nazionale che auspichiamo, faccia un gesto di civiltà e dia un segnale culturale e politico importante donando la cittadinanza onoraria ai minori nati sul nostro territorio.
Tale provvedimento non avrebbe ovviamente un valore giuridico ma solo simbolico.
Avrà, in particolare, il merito di riconoscere le seconde generazioni come parte integrante della nostra società. Spero, inoltre, che questo appello venga raccolto anche dalla massima assemblea calabrese e che il suo presidente, Francesco Talarico, inserisca nell’agenda dei lavori di palazzo Campanella il tema dell’acquisizione della cittadinanza per i minorenni di origine straniera.
*ex Ispettore tecnico Ufficio scolastico regionale Calabria