Povertà, la differenza tra la realtà e i numeri

Sono in linea gli elenchi regionali dei bonus sociali per le famiglie povere residenti in Provincia di Cosenza. La provincia di Cosenza supera per povertà, in misura di più del quadruplo quella di Reggio Calabria che per popolazione è più 500.000 unità rispetto a quella di Cosenza. Il rapporto popolazione-abitanti resta più o meno uguale in percentuale rispetto alle altre province calabresi e Cosenza. Siamo troppo poveri o qualcosa non va?
Teniamo presente che una famiglia media di cinque persone, tutte nullatenenti, con un indicatore della situazione economica (Isee) pari ad euro 4.799,00 e un indicatore della situazione economica equivalente che è di euro 1.432,54 è stata ritenuta idonea ma non liquidata perché in graduatoria è sotto la posizione n. 363 e quindi non vi sono fondi.
Va da sé che per chi ha dato i punteggi e quindi ha stilato la graduatoria in provincia di Cosenza vi sono almeno 363 casi più gravi. Ma da un’attenta analisi degli elenchi notiamo che c`è di peggio in base ai dati: tale situazione economico-reddituale è migliore di altre 4.000 famiglie oltre le 363. Quindi torniamo a chiederci: siamo così troppo poveri sul serio o qualcosa non va? Se proviamo a fare una ricerca su google per province povere e province ricche ci accorgiamo che in Calabria la provincia più povera è Crotone, mentre Cosenza arriva seconda tra le più ricche. Se l’elenco redatto in occasione del bonus sociale è veritiero, allora crediamo opportuno segnalare a google, che nella ricerca cita il Sole 24 Ore e Repubblica, di aggiornarsi ai link http://www.regione.calabria.it/formazionelavoro/allegati/anno_2010/esiti/bonus_sociale_definitivo/ammessi/bonus_ammessi_cs.pdf (6.008 ammessi, dei quali 363 ammessi e in liquidazione e 5.645 ammessi ma non in liquidazione per carenza fondi) e http://www.regione.calabria.it/formazionelavoro/allegati/anno_2010/esiti/bonus_sociale_definitivo/non_ammessi/bonus_non_ammessi_cs.pdf (4.131 non ammessi).
Crediamo sia urgente – per come abbiamo letto questi dati e quindi per come sono stati redatti, dando per buona e reale la conta – che la politica si interroghi e si attivi.