Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 9:33
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

"Archi-Astrea", la scure del pm Lombardo

Richieste di pena pesantissime. Il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo ha concluso la requisitoria del processo “Archi-Astrea” contro la…

Pubblicato il: 18/06/2012 – 16:04
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
"Archi-Astrea", la scure del pm Lombardo

Richieste di pena pesantissime. Il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo ha concluso la requisitoria del processo “Archi-Astrea” contro la cosca Tegano. È agli sgoccioli il troncone del processo per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato e che saranno giudicati dal gup Minniti.
Associazione per delinquere di stampo mafioso, intestazione fittizia di beni ed estorsione. Questi i reati contestati agli imputati. Il pubblico ministero ha chiesto la condanna a 12 anni di carcere e 10mila euro di multa per Emilio Firriolo, Paolo Polimeni, Alberto Rito, Rosario Aricò e Alfredo Polimeni.
L`accusa, inoltre, auspica una sentenza esemplare (26 anni di reclusione e 15mila euro di multa) per l`ex direttore della società mista Multiservizi, Giuseppe Rechichi.
Il pm, inoltre, ha chiesto la condanna per Giuseppe Tegano (18 anni), Pietro e Franco Labate (28 anni), Franco Benestare e Roberto Franco (18 anni), Pasquale Utano (12 anni) e il commercialista Giovanni Zumbo (7 anni).
Al centro delle indagini c`è il sistema di controllo della cosca Tegano sulla Multiservizi spa, la società mista della quale il Comune di Reggio Calabria detiene il 51% delle quote.
La squadra mobile e la guardia di finanza hanno accertato come la famiglia di Archi, attraverso una serie di passaggi societari, predisposti da noti professionisti, e avvalendosi di prestanomi, è riuscita a controllare una parte del capitale privato della municipalizzata. La Rec.Im. Srl, oggetto dell’indagine, controllava infatti il 33% del capitale sociale della Gestione servizi territoriali srl che a sua volta controlla il 49% della società mista. Stando all`impianto accusatorio, al di là delle varie intestazioni formali, l’attività imprenditoriale con sede in via Vecchia Provinciale Archi (sotto la denominazione Com.Edil S.r.l., prima, Sica S.r.l., poi, e Rec.Im S.r.l., da ultimo)  ha mantenuto, nel tempo, la stessa identità economica e gestionale in capo ai Tegano che si sono avvalsi, nel tempo, di fidati prestanome intranei (Giuseppe Rechichi) o quantomeno contigui (Rosario Rechichi, Maurizio e Antonio Lavilla e i gemelli Antonio e Giovanni Rechichi) alla consorteria mafiosa.
Tra questi anche Giovanni Zumbo, il commercialista in odor di servizi deviati che era stato arrestato anche nell`operazione “Reale 3” per aver rivelato l`esistenza di alcune indagini della Distrettuale ai boss Giovanni Ficara e Giuseppe Pelle di San Luca.
Ritornando al processo “Archi-Astrea”, Giuseppe Rechichi sin dagli anni Ottanta, sarebbe stato un soggetto stabilmente a disposizione degli “arcoti” per la gestione e la cura di affari illeciti, anche di natura imprenditoriale, legati all’attività economica svolta dalla Com.Edil Srl, operante nel settore del commercio di materiale da costruzione, di fatto riconducibile al boss Giovanni Tegano.

Argomenti
Categorie collegate

x

x