CATANZARO Calabria bestia nera per i promessi avvocati. Le percentuali da ecatombe di Reggio Calabria e Catanzaro confermano che nella regione, soprattutto, per il capoluogo c`è stata una netta inversione di tendenza rispetto solo a un lustro addietro. I dati provenienti dal distretto di Catanzaro che comprende oltre che Catanzaro, i tribunali di Cosenza, Castrovillari, Crotone, Lamezia Terme Paola, Rossano e Vibo Valentia, indicano che dei 2mila e seicento aspiranti solo il 30 per cento è stato ammesso a sostenere la prova orale. Mentre la restante parte dovrà ripetere lo scritto. Una sentenza arrivata dopo le correzioni degli elaborati da parte delle commissione designata presso la corte d`Appello di Bologna che ha dato, per il secondo anno consecutivo, un colpo di scure pesante sulle pretese di chi aspira a entrare nella carriera forense. Ancora peggio è andata nella città dello Stretto dove su 744 candidati solo 160 sono stati giudicati positivamente dalla commissione esaminatrice presso la Corte d`Appello di Brescia. Una percentuale pari cioè al 21,5 per cento che pone Reggio molto al di sotto della media nazionale provvisoria degli ammessi alle prove orali (41,5%). Ora agli esclusi rimangono solo due strade: il ricorso amministrativo contro la decisione delle commissioni esaminatrici oppure ritentare alla prossima prova scritta. Di certo questa sessione conferma ancora una volta che la leggenda degli esami “leggeri” in Calabria può definirsi definitivamente conclusa.
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