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Senza il registro delle unioni civili Reggio in ritardo

Con la bocciatura della proposta di istituzione a Reggio Calabria del registro delle unioni civili, la maggioranza di Palazzo San Giorgio ha perso una buona occasione per far compiere alla nostra cit…

Pubblicato il: 27/07/2012 – 14:58
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Senza il registro delle unioni civili Reggio in ritardo

Con la bocciatura della proposta di istituzione a Reggio Calabria del registro delle unioni civili, la maggioranza di Palazzo San Giorgio ha perso una buona occasione per far compiere alla nostra città un salto in avanti sul tema del riconoscimento dei diritti civili alle cosiddette “coppie di fatto”. Reggio, negli ultimi mesi, è balzata alle cronache per l`aggressione omofoba subita da un concittadino in pieno centro, per l’aggressione a scopo di rapina subita da una persona con disabilità e, soprattutto, per le infiltrazioni della ndrangheta negli apparati amministrativi.
Tuttavia, con la proposta avanzata a firma di Canale (Pd) e Liotta (Ep), e sostenuta in consiglio comunale dagli altri consiglieri Pd, il capogruppo Falcomatà e Delfino, la minoranza ha offerto ai colleghi un prezioso assist sul piano del riscatto culturale. Reggio, infatti, con l’approvazione dell’istituzione del registro delle unioni civili, sarebbe stata tra le Città d’Italia che garantiscono un diritto fondamentale anche alle unioni non sancite dal matrimonio. Il nostro Comune sarebbe arrivato finanche prima di Milano che, proprio oggi, ha approvato l’istituzione del predetto registro. Purtroppo la miopia di alcuni esponenti della maggioranza ha fatto perdere a Reggio l’ennesima buona occasione di interpretare i bisogni e le esigenze di una società che cambia e si evolve. Le tesi avanzate dai rappresentanti della maggioranza sono state risibili, insensate, dettate da una chiusura mentale tipica di chi, dichiarandosi cattolico, si nasconde dietro a un dito, quello della fede, che nulla ha a che fare con il riconoscimento dei diritti fondamentali di ogni individuo. Peccato, verrebbe da dire, perché oltre alla sterilità delle tesi avanzate, si è registrata una spiacevole emorragia di presenze all’interno del Consiglio. Il dibattito avrebbe meritato ben altra partecipazione. Scarsa la qualità e scarsa la quantità. Da giovani democratici e, soprattutto da giovani che si affacciano al mondo della politica, vorremmo assistere ad altro. Vorremmo che le tesi contrapposte fossero valide, sostenibili, efficaci. Ci siamo scontrati invece con il nulla al cospetto di una proposta giusta, intelligente, “civile”.
Aspettiamo tempi migliori nella convinzione che la politica si qualcosa di più.

* resp. Forum Politiche Sociali, terzo settore ed associazionismo
Giovani Democratici Reggio Calabria

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