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Unical, occorre promuovere il cambiamento

La segreteria ed il direttivo UIL dell’Università della Calabria, ritengono che ormai è avviato il percorso che porterà alla elezione del nuovo Rettore. Al di là delle considerazioni se la legge Gelm…

Pubblicato il: 30/07/2012 – 12:54
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Unical, occorre  promuovere  il cambiamento

La segreteria ed il direttivo UIL dell’Università della Calabria, ritengono che ormai è avviato il percorso che porterà alla elezione del nuovo Rettore. Al di là delle considerazioni se la legge Gelmini lascia spazio a valutazioni opposte sulla proroga dei Rettori, al di là della pronuncia dei tribunali amministrativi, al di là di giudicare opportuna o meno l’iniziativa del Ministero di ricorrere al Consiglio di Stato sull’unica sentenza che vede retrocedere le aspettative di tanti Rettori, le situazioni di contesto del nostro Ateneo spingono verso un rinnovo di tutta la governance.
Non sfugge più a nessuno, infatti, che il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione non sono più nelle condizioni di reggere ulteriormente il “peso” di una gestione ormai arrivata al capolinea. Il Senato ha rotto gli indugi, avanzando la richiesta di procedere alla fissazione del calendario per l’elezione del Rettore.
È stata una decisione sofferta, presa a maggioranza solo perché c’è stata una differente valutazione sui tempi – almeno così sembra dalle vari considerazioni espresse da più parti – e non perché ci sia un reale sostegno al mantenimento della posizione del Rettore. Il Consiglio di amministrazione funziona non a composizione completa – sono decaduti i due rappresentanti dei ricercatori e si continua a registrare l’assenza del rappresentante della Regione Calabria – ed in regime di proroga, situazioni queste che non consentono, di fatto, una visione strategica a lungo respiro, per come sarebbe necessario. Per di più nell’ultima seduta, sul parere a riguardo la delibera di Senato sulle elezioni del Rettore, si è registrata una maggioranza che ritiene opportuno procedere in questa direzione.
È, di fatto, una situazione conflittuale che non giova a definire quello che è il “vero” interesse generale. In un momento in cui l’Unical è sul “mercato” per le immatricolazioni, non si può accompagnare la già precaria credibilità, procurata dall’inchiesta sugli esami, alla ormai evidente spaccatura tra più soggetti.
È innegabile che solo un appuntamento elettorale può favorire il confronto, altrimenti, dopo l`approvazione dello Statuto, perché non si è avviato l`ampio dibattito auspicato? È arrivato, quindi, il momento di promuovere il cambiamento in un clima di dialogo, alla ricerca di soluzioni condivise, che, tenendo in considerazione quanto di buono realizzato, individuino percorsi che possano segnare un effettivo cambiamento e non solo “aggiustamenti”, come avvenuto nella fase di riscrittura dello Statuto.
La UIL, a tale proposito, come primo punto qualificante di chiarimento, considerando positiva l’esperienza della rappresentanza, chiede al nuovo Rettore, il ritorno alla procedura elettiva per l’individuazione dei Consiglieri di amministrazione, così come già previsto in molte altre università e supportato da recenti sentenze dei tribunali amministrativi.
È necessaria una rivisitazione dell’offerta formativa che sia più rispondente alle mutate richieste di formazione, rilevabile dai dati sulle immatricolazioni, che denunciano il crollo di richieste per alcuni corsi di laurea, mentre per altri le richieste non possono essere soddisfatte per i limitati posti a disposizione – a tal proposito dispiace segnalare che il nostro immobilismo è surrogato da soggetti esterni, come il caso del recente accordo tra l’Università la Sapienza di Roma e l’Azienda sanitaria della Provincia di Cosenza per l’attivazione di alcuni corsi di Scienze Infermieristiche.
È necessario rivedere l’attuale composizione delle nuove strutture dipartimentali, in molti casi realizzate su esigenze personali, trascurando le indicazioni della legge Gelmini, che individua nei settori scientifico disciplinari il criterio di aggregazione. Se non si dovesse intervenire sarà possibile garantire la necessaria trasversalità degli insegnamenti tra i vari corsi? Sarà possibile invertire i risultati della ricerca scientifica, che negli ultimi anni assegnano al nostro Ateneo un trend negativo, penalizzante anche sotto l’aspetto economico?
Anche per quel che riguarda l’organizzazione sarà necessario avere chiarimenti. Una riflessione sui Centri comuni è quanto mai necessaria dopo 40 anni dalla loro istituzione, per valutare l’effettiva coerenza delle attività rispetto alle strategie che verranno messe in campo. La Uil auspica, inoltre, che la partecipazione dell’Unical ai consorzi venga ricondotta allo spirito di questa opportunità: sostegno scientifico senza però costi a carico del nostro bilancio. Va chiarito il rapporto con gli spin off, che sono si una grande opportunità per i giovani ricercatori, al fine di favorire l`avvio dell`attività imprenditoriale nel mercato, ma non devono diventare oggetto di desiderio per tanti docenti, né favorire una sorta di concorrenza sleale, trattenendoli, nelle strutture Unical, oltre i tempi previsti dai regolamenti.
A riguardo della riorganizzazione la Uil chiede meno autoritarismo e più partecipazione nelle scelte che si dovranno compiere per l’attribuzione del personale alle nuove strutture; no al ribaltamento dell’attuale organico delle vecchie strutture alle nuove senza considerare i carichi di lavoro, senza una chiara attribuzione di competenze e delle relative posizioni funzionali e senza l`adeguata attenzione agli effetti del limitato turn over che si prospetta per i prossimi anni.
La Uil, infine, auspica una posizione chiara sulla questione tanto dibattuta negli ultimi mesi: l’esternalizzazione dei servizi residenziali. Cosa ne pensa a tal proposito il prossimo Rettore? Conferma la strategia avviata dal professore Latorre? Ha proposte alternative? Come pensa, al di la dell’apparente immobilismo del Comitato di garanzia del Centro residenziale, di trasformare il Campus da dormitorio a quel luogo così ben disegnato e auspicato nella legge istitutiva?

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