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Latitante beccato in spiaggia mentre pianta l`ombrellone

ROSARNO Da latitante se ne stava al mare, in spiaggia, godendosi le “vacanze” che i carabinieri gli hanno rovinato. Roberto Matalone, una delle figure di vertice del clan Pesce di Rosarno, è stato ca…

Pubblicato il: 09/08/2012 – 20:06
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Latitante beccato in spiaggia mentre pianta l`ombrellone

ROSARNO Da latitante se ne stava al mare, in spiaggia, godendosi le “vacanze” che i carabinieri gli hanno rovinato. Roberto Matalone, una delle figure di vertice del clan Pesce di Rosarno, è stato catturato mentre piantava l`ombrellone nel pomeriggio, a Joppolo, in provincia di Vibo Valentia. L`hanno assicurato alla giustizia attraverso un`operazione congiunta i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, i militari del Ros, dello Squadrone eliportato cacciatori e del Comando provinciale vibonese. Matalone, 34 anni, era ricercato dall’aprile 2010, quando riuscì a sfuggire alla cattura assieme ad altri due pezzi da 90 della `ndrina rosarnese: i cugini Marcello e Francesco Pesce (“Testuni”). Il giovane arrestato oggi iniziava così, assieme agli altri due, una latitanza che tutt`ora, dopo l`arresto di Francesco Pesce, continua solo per Marcello Pesce, a significare che l`intensificazione dell`azione delle forze dell`ordine continua a dare buoni frutti. La cattura di Matalone è avvenuta in una spiaggia del centro tirrenico, a un tiro di schioppo da Rosarno, in una località dove evidentemente il ricercato si sentiva al sicuro, anche per poter proseguire il predominio del territorio a cui la cosca è interessata. L`arresto di Matalone, che era stato rinviato a giudizio da ultimo nell`ambito del procedimento della Dda denominato “All Inside”, riveste inoltre un`importanza eccezionale anche per via del ruolo apicale da lui svolto, essendo legato da un forte vincolo di parentela con il boss Francesco Pesce, del quale ha sposato una sorella, Maria Grazia, ed è ritenuto dagli inquirenti un esponente apicale della cosca, attiva sia a Rosarno che nelle zone limitrofe e a Milano.
Le attività di pedinamento, svolte dai carabinieri, hanno permesso di concentrare l’interesse investigativo sull’area marina di Joppolo e hanno consentito di individuare l’abitazione nella quale il latitante si era stabilito con moglie e figli. La donna, anch’essa imputata nel processo “All Inside”, aveva messo in atto tutta una serie di cautele da adottare per eludere eventuali indagini in corso, utilizzando autovetture sempre diverse. Il nucleo familiare è stato individuato mentre si recava al mare e l’arresto è avvenuto in spiaggia, mentre Matalone era appena arrivato e stava piantando l’ombrellone.

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