Corruzione ambientale: molti arresti, zero condanne
In Calabria scattano le manette per i reati ambientali più che nel resto del Paese. Ma difficilmente vengono emesse condanne per corruzione. La nostra regione, infatti, guida la classifica nazionale…

In Calabria scattano le manette per i reati ambientali più che nel resto del Paese. Ma difficilmente vengono emesse condanne per corruzione. La nostra regione, infatti, guida la classifica nazionale per numero di persone arrestate (224), seguita da Piemonte (210) Lombardia (209), Toscana (154) e Campania (130). Il maggior numero d’inchieste, invece, si e? concentrato in Lombardia (15) seguita a pari merito, con otto inchieste ciascuna da Calabria, Campania e Toscana. È il quadro fotografato da Libera nel dossier “Corruzione, le cifre della tassa occulta che impoverisce e inquina il Paese“, che è diventano anche un libro, l“`Atlante della corruzione“, a cura del professor Alberto Vannucci, dell`Università di Pisa. «La “corruzione ambientale”, nel senso del suo impatto sul patrimonio naturale, sul territorio e sul paesaggio – è scritto nel rapporto –, e? un veleno che attraversa il Paese: sono 15 le regioni coinvolte nelle inchieste, con 34 Procure impegnate, omogeneamente distribuite tra nord (13), centro (11) e sud Italia (10). Il dato disaggregato per aree geografiche evidenzia da un lato il “primato”, per numero di arresti, delle regioni dell’Italia nord occidentale (esattamente 442, pari al 39,9%) e dall’altro l’incidenza rilevante delle regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia), con 409 ordinanze di custodia cautelare pari al 36,9% del totale nazionale. Un numero che dimostra quanto sia stretto il legame tra corruzione e mafie». Ma alle tante persone denunciate per corruzione non corrispondono altrettante condanne. «In questo caso – è messo nero su bianco nel dossier di Libera – la caduta e? in proporzione ancora piu? marcata. Si passa, infatti, da oltre 1700 condanne per reati di corruzione nel 1996 ad appena 295 del 2008, circa un settimo, con una tendenza che si accentua a partire dal 2001. In molte regioni la discontinuita? diventa vero e proprio tracollo: da 138 condanne nel 1996 a 5 nel 2006 in Sicilia; da 545 a 43 in Lombardia; da 206 a 5 in Campania; da 19 a nessuna in Calabria, da 110 a 9 in Veneto 52. Integrando questi dati con quelli presentati da una fonte diversa – la direzione centrale della polizia criminale – nel 2009 si registrano 497 condanne, nel 2010 appena 33.253». Nella mappa della corruzione nelle regioni d`Italia, il Molise vince la palma di regione con il piu? alto tasso di corruzione denunciata, seguito da altre regioni centro-meridionali, in particolare quelle caratterizzate da un tradizionale radicamento delle organizzazioni mafiose: Campania e Calabria seguono a ruota il Molise, Sicilia e Puglia sono tra le ultime sette.