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Carcere di Laureana, sit in di protesta

LAUREANA DI BORRELLO «Quali interessi o quali scontri si celano all`interno del Dipartimento dell`amministrazione penitenziaria calabrese e nazionale al punto da causare la chiusura temporanea dell`i…

Pubblicato il: 02/10/2012 – 12:46
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Carcere di Laureana, sit in di protesta

LAUREANA DI BORRELLO «Quali interessi o quali scontri si celano all`interno del Dipartimento dell`amministrazione penitenziaria calabrese e nazionale al punto da causare la chiusura temporanea dell`istituto penitenziario a custodia attenuata Luigi Daga di Laureana di Borrello». Lo sostengono i sindaci del comprensorio, i rappresentanti di associazioni e forze politiche che stanno attuando sit in di protesta davanti la struttura chiusa nei giorni scorsi.
Secondo i promotori della protesta, «il carcere di Laureana rappresentava l`eccellenza nazionale dell`amministrazione penitenziaria, riconosciuta da più ministri della Giustizia e da numerosi osservatori nazionali e internazionali».    È stato costituito un comitato permanente e promossa una raccolta di firme per chiedere l`immediata riapertura dell`istituto penitenziario. «Si tengono aperti i lager che scoppiano – sostengono i partecipanti all`iniziativa – e si chiude un carcere a dimensione d`uomo, con la Calabria derubata ancora una volta di una sua eccellenza». La mobilitazione dei cittadini della Piana di Gioia Tauro proseguirà anche nei prossimi giorni così come la raccolta di firme. Il comitato non esclude, inoltre, la possibilità di attuafre una protesta anche a Roma davanti al ministero della Giustizia. «La battaglia sarà dura – dice il presidente del comitato, Rocco Domenico Ceravolo, ex sindaco di Laureana di Borrello – e non ci arrenderemo. Qualcuno dovrà pur spiegarci il perché di una scelta scellerata che va contro il concetto di recupero del condannato».   L`istituto Daga accoglieva giovani detenuti dai 18 ai 38 anni che avevano commesso il loro primo reato e che si impegnavano a non delinquere più e a trascorrere la loro custodia in carcere impegnati in attività lavorative di recupero per esserere immessi nella società civile con pieno titolo. «Quella scommessa – hanno detto gli organizzatori del sit in – adesso sta per rivelarsi un`illusione per tantissimi giovani detenuti». Sullo stesso argomento interviene la Funzione pubblica della Cisl secondo cui «il carcere di Laureana di Borrello rappresenta un`eccezione al drammatico e atavico scenario degli istituti di reclusione del nostro Paese, caratterizzato da sovraffollamento e da servizi medievali. Il carcere di Laureana, istituto di recente costruzione, grazie all`applicazione, al sacrificio, all`abnegazione degli operatori civili e della polizia penitenziaria, alla competenza e lungimiranza della dirigente, Angela Marcello,è riuscito a ottemperare in modo ottimale al dettato costituzionale, favorendo così il reinserimento nel circolo socio produttivo di tanti detenuti, in particolare giovani. Un`eccellenza  di cui andar fieri e da additare ad esempio».  «La realtà, però – sostiene ancora la Cisl – supera l`immaginazione. E così, sacrificata sull`altare di una presunta ottimizzazione delle risorse umane, questa positiva esperienza finisce col chiudere bottega e spegnere speranze.  La carenza di personale penitenziario nelle altre strutture detentive della Calabria sarebbe alla base di questa incredibile, singolare e invereconda decisione. Adottata, peraltro, senza alcun preventivo confronto, in modo particolare, con i sindacati. I detenuti e gli operatori penitenziari non sono però dei pacchi che possono essere trasferiti a piacimento. Chiediamo al prefetto la sospensione dell`efficacia del provvedimento di chiusura».

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