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Photored ai semafori, assolta la giunta di Cropani

CATANZARO Tutti assolti. Otto persone, cinque amministratori del Comune di Cropani, nel Catanzarese, due vigili urbani e il responsabile di una ditta che gestiva gli impianti di photored installati i…

Pubblicato il: 08/10/2012 – 20:35
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Photored ai semafori, assolta la giunta di Cropani

CATANZARO Tutti assolti. Otto persone, cinque amministratori del Comune di Cropani, nel Catanzarese, due vigili urbani e il responsabile di una ditta che gestiva gli impianti di photored installati in un semaforo della Statale 106 jonica, erano accusate a vario titolo di abuso di ufficio, falsità ideologica, truffa continuata e aggravata in concorso in un`inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro oltre quattro anni fa. Il tribunale collegiale presieduto dal giudice Adriana Pezzo (a latere Emanuela Folino e Barbara Fatale), cui il pubblico ministero aveva chiesto cinque condanne a un anno e due mesi di reclusione per gli amministratori e l`assoluzione per i due vigili e l`imprenditore, ha scagionato tutti gli imputati. Sono stati assolti: Antonio Grano, imputato in qualità di sindaco di Cropani, quattro componenti della giunta comunale, Giuseppe Fittante, Domenico Lopresti, Salvatore Macrì e Pierluigi Colosimo, i due vigili urbani, il comandante Domenico Basile e il comandante pro tempore Salvatore Bianco, e il responsabile della Dnp servizi srl, Nicola Pignataro, come richiesto dai rispettivi difensori (l`avvocato Pietro Funaro per Grano, Lopresti, Colosimo e Basile, Pietro Pitari per Macrì, Anselmo Torchia per Fittante, Lanfranco Calderazzo per Bianco, Teresa Pignataro e Vonella per Pignataro). Secondo le ipotesi accusatorie, che emersero già all`epoca degli avvisi di garanzia notificati nel 2008, il sindaco e la giunta comunale avrebbero deliberato l`installazione degli apparecchi Photored ufficialmente per regolamentare l`impianto semaforico della strada statale 106 jonica, mentre il dispositivo sarebbe servito in realtà per rimpinguare le casse comunali. Inoltre, sempre secondo la ricostruzione effettuata nel corso delle indagini portate avanti dai carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, sarebbe stata modificata la durata del semaforo giallo, ridotto a meno di cinque secondi, contravvenendo a quanto previsto dalla legge, per aumentare il numero di automobilisti multati. Infine, sempre secondo le ipotesi degli investigatori, dal comando dei vigili urbani avrebbero dichiarato di occuparsi direttamente degli accertamenti, mentre questi sarebbero stati gestiti direttamente dalla società di Pignataro. Nessuna delle accuse ha retto al processo, che si è concluso con ampie assoluzioni per tutti.

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