Possibile che a Reggio adesso nessuno chieda scusa?
La sindrome del foglio bianco è la sindrome dello scrittore che improvvisamente non trova più le parole e le idee giuste per scrivere un nuovo testo. Questa sindrome colpisce improvvisamente, e tanti…

La sindrome del foglio bianco è la sindrome dello scrittore che improvvisamente non trova più le parole e le idee giuste per scrivere un nuovo testo. Questa sindrome colpisce improvvisamente, e tanti nomi, anche illustri, ne sono stati colpiti. Stranamente, negli ultimi giorni, per essere più precisi dalla sera dell`annuncio dello scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Reggio Calabria, questa sindrome ha colpito anche la classe dirigente della nostra città. Di fogli, digitali o meno, in verità ne sono stati riempiti parecchi, ma erano in effetti tutti desolatamente bianchi. In questi ultimi anni sono saliti alla poco nobile ribalta delle cronache giudiziarie e non: sindacalisti, avvocati, magistrati, commercialisti, ingegneri, componenti delle forze dell`ordine, direttori di banca, dirigenti comunali, massoni deviati, sacerdoti, manager d`impresa e per finire, politicanti vari e assortiti, con o senza interessi `ndranghetistici, che hanno denudato l’intera città sia dal punto di vista economico che da quello morale.
Ora che la “festa è finita” ci saremmo aspettati qualcosa di diverso. Ci saremmo aspettati, che pur con i dovuti distinguo e senza fare di tutta l`erba un fascio, qualcuno, anche uno soltanto, avesse chiesto almeno scusa. Excusatio non petita, ma forse avrebbe reso meno insopportabile la truffa che per anni abbiamo dovuto subire. E visto che “l`esempio è la fonte del pensiero successivo”, cominciamo noi per primi a chiedere scusa alla città intera per non aver saputo incidere in modo più profondo sulle vicende politiche di questa nostra Reggio, pur non avendo nulla a che fare con questo pattume, che anzi ci ha sempre ritenuti, a ragion veduta, avversari prima e nemici adesso. Chiediamo scusa ai disoccupati, ai diversamente abili, ai giovani qualificati che hanno dovuto abbandonare la nostra terra, a chi non vede scendere acqua dai rubinetti ma se la ritrova tutta in strada alle prime piogge, ai malati abbandonati come bestie nei corridoi delle corsie dell`ospedale, alle madri lavoratrici che non trovano sufficienti asili comunali, a chi comunque da questa situazione è stato danneggiato, e sono tanti, quasi tutti. Ma se il passato non va dimenticato, il futuro va vissuto e preparato. Ricominciamo attraverso il dialogo e le proposte a riprenderci la città, i suoi luoghi simbolo, la sua cultura, le sue tradizioni, le sue persone migliori.
Abbiamo ricostruito dalle macerie tante altre volte e quale migliore dimostrazione possiamo dare, a tutto il Paese e al resto del mondo, della nostra volontà di ripartire senza l`aiuto di nessuno per riprenderci il futuro? Ai tre commissari inviati al Comune di Reggio segnaliamo, ove ritenute utili, la nostra completa disponibilità e le nostre modeste competenze affinché ne possano eventualmente usufruire nei tempi e nei modi che riterranno opportuni; lo stesso facciamo con tutte le forze sane della città che volessero avviare un percorso di crescita per la Reggio che verrà, basato sul confronto e sulla partecipazione e sulla condivisione di un diverso metodo politico-amministrativo.
* onlus di Reggio Calabria