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Le colpe dei figli e quella frase della Bibbia

Il principio secondo cui la responsabilità penale è personale, previsto dall`articolo 27 della nostra Carta Costituzionale, trova la sua fonte anche nella Bibbia e precisamente nel libro del profeta…

Pubblicato il: 16/10/2012 – 11:06
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Le colpe dei figli e quella frase  della Bibbia

Il principio secondo cui la responsabilità penale è personale, previsto dall`articolo 27 della nostra Carta Costituzionale, trova la sua fonte anche nella Bibbia e precisamente nel libro del profeta Ezechiele 18,1-13-20-32: «Ciascuno sarà giudicato in base alle proprie azioni».
Sono l`avvocato Saverina D`Elia, figlia di un soggetto con pregiudizi penali, presto servizio presso il Comune di Reggio Calabria e reputo necessario fornire chiarimenti su quanto contenuto sul mio conto nella relazione della Commissione d`accesso che ha provocato lo scioglimento del consiglio comunale, resa pubblico, in spregio ad ogni riservatezza ed in palese violazione della privacy, su tutti i giornali locali e non solo, con la conseguenza che il mio nome è ricorso e ricorre spessissimo, non come autrice di chissà quale irregolarità o illiceità, ma il sol fatto di avere rapporti di parentela eo affinità con soggetti che con l`amministrazione comunale di Reggio Calabria non hanno avuto mai e poi mai niente a che fare.
È una gogna mediatica troppo ingiusta per essere sopportata; è l`esaltazione della cultura del sospetto che, in passato, qualche professionista dell`antimafia, aveva definito impropriamente e contro ogni principio giuridico, «l`anticamera della verità».
Innanzitutto, voglio precisare con veemenza che mio marito stimatissimo professionista e mio suocero, secondo l`informativa della questura di Reggio Calabria del 672011, a firma del vicequestore aggiunto dott. Francesco Giordano e dell`allora dirigente della squadra mobile dott. Cortese, «non sono mai stati tratti in arresto o indagati in qualità di appartenenti alla omonima consorteria mafiosa operante in Sinopoli e Comuni limitrofi».
Voglio, altresì, precisare con altrettanta veemenza che mio fratello, Francesco D`Elia, stralciato dal procedimento principale a carico die funzionari e dipendenti dell`ufficio Urbanistica, è sottoposto ad un processo penale, ancora pendente e non definito con sentenza, per un singolo episodio, per cui, vigendo la presunzione d`innocenza, non può affermarsi la sua responsabilità.
Io non rinnego la mia paternità: se mio padre ha sbagliato, ha pagato i suoi conti con la giustizia duramente e molto di più degli altri per il sol fatto che la mia famiglia non è mafiosa, anzi tutt`altro, pertanto lui ha pagato non solo la pena che gli è stata inflitta dal Tribunale, ma paga ad ogni pie` sospinto la pena di vedere tirati in ballo i suoi figli ad ogni utile occasione.
Cosa avrei dovuto fare? Rinnegare mio padre? Rinunciare di vivere in questa dolente città e di dare il mio contributo lavorativo onesto e cristallino (sfido chiunque, davanti a Dio, di dimostrare il contrario)?
Ho deciso in tutta coscienza di andare avanti, nella convinzione che devono essere i figli a redimere le colpe dei padri e ciò ho fatto tirando fuori tutta la mia superba personalità, lavorando ed agendo con grande onestà e nel rispetto assoluto delle leggi dello Stato italiano.
D`altronde, lo stesso ministro che ha cancellato il consiglio comunale di Reggio Calabria sulla scorta della lacunosa relazione della Commissione di accesso, come si è letto sul quotidiano Padova Oggi nell`edizione del 2362012 – in occasione delle proteste scatenate dopo la decisione del tribunale di Palermo di dare il via libera al trasferimento a Padova del figlio di Totò Riina, già condannato per reati di mafia, al fine di poter lavorare in una onlus di Padova –, è intervenuto rilevando che le responsabilità dei genitori non devono farsi ricadere sui figli in quanto strettamente personali.
Nel mio caso, purtroppo, tale principio nulla è valso, tant`è che non è stata inibita la pubblicazione di dati sensibili riguardanti i miei familiari che nulla hanno a che vedere con i problemi amministrativi affrontati dalla commissione.

* avvocato

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