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Valle dell`Oliva, gli imputati davanti al gup di Paola

AMANTEA Il giorno della verità processuale è arrivato per la valle dell`Oliva. A distanza di tre anni esatti dalla grande manifestazione che ha portato ad Amantea trentamila persone per protestare co…

Pubblicato il: 23/10/2012 – 15:42
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Valle dell`Oliva, gli imputati davanti al gup di Paola

AMANTEA Il giorno della verità processuale è arrivato per la valle dell`Oliva. A distanza di tre anni esatti dalla grande manifestazione che ha portato ad Amantea trentamila persone per protestare contro i veleni disseminati in Calabria è fissata l`udienza davanti al Gup di Paola che dovrà stabilire se mandare a processo Cesare Coccimiglio e altre tre persone titolari di alcuni terreni nella valle dellOliva. L`imprenditore edile di Amantea è accusato dalla Procura di Paola di aver trasformato l`intera vallata in una sorta di enorme discarica abusiva dove sarebbero stati interrati illecitamente rifiuti industriali contaminati con metalli pesanti, idrocarburi ma anche da Cesio 137. Un radionuclide, esclusivamente di origine artificiale, che sarebbe stato riscontrato con un valore decisamente superiore alla norma: 132 Bequerel sul chilogrammo. «Un valore – come recita la richiesta di rinvio a giudizio firmata dal procuratore capo, Bruno Giordano – mai registrato nella provincia di Cosenza dal 1999 (anno di inizio dei monitoraggi da parte dell`Arpa Calabria) fino ad oggi)». Un comportamento che, secondo l`accusa, avrebbe così cagionato il disastro ambientale e l`avvelenamento delle acque destinate al consumo umano della zona. Le altre tre persone (Vincenzo Launi, Giuseppina Marinaro, Antonio Sicoli e Arcangelo Guzzo) sono, invece, accusate di aver prestato i loro fondi per interrare il materiale contaminato. La gravità dei fatti contestati dalla Procura a Coccimiglio sarebbe legata alla circostanza che proprio a causa di questo presunto disastro ambientale – che sarebbe stato realizzato dall`imprenditore amanteano – nella zona si sarebbe registrato «un eccesso statisticamente significativo di mortalità per tumori maligni». E addirittura la morte di Giancarlo Fuoco nonché lesioni personali a Alfonso Grandinetti. Secondo l`accusa, i due pescatori – che abitualmente andavano nei pressi di una località interna all`Oliva (risultata poi, in seguito alle analisi svolte in zona, pesantemente contaminata) – avrebbero contratto il tumore.
Le indagini portate avanti caparbiamente dal procuratore Giordano erano nate da un filone dell`inchiesta sullo spiaggiamento della motonave Rosso – avvenuta nel 1990 poco distante dalla vallata – i cui rifiuti, secondo un`ipotesi poi archiviata, sarebbero finiti appunto nell`Oliva.
All`udienza di domani saranno presenti i legali del Comune di Amantea, degli albergatori della zona nonché del Wwf e del comitato civico “Natale De Grazia” per le eventuali costituzioni di parte civile. Inoltre gli attivisti del “De Grazia” hanno organizzato un sit-in davanti al Tribunale di Paola per chiedere giustizia sulle tante morti sospette che si sono registrate in questa zona e la bonifica immediata della valle dell`Oliva.

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