Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:02
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Omicidio nel parco a Roma, fermato Giovanbattista Cricelli

ROMA Tutto per un lavoro in nero. Che la vittima aveva minacciato di denunciare. Sembra ormai certo il movente dell`omicidio del giovane sudanese di 30 anni, Salah Kamal Ali Mohamed Mahmoud, ucciso i…

Pubblicato il: 29/10/2012 – 15:48
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Omicidio nel parco a Roma, fermato Giovanbattista Cricelli

ROMA Tutto per un lavoro in nero. Che la vittima aveva minacciato di denunciare. Sembra ormai certo il movente dell`omicidio del giovane sudanese di 30 anni, Salah Kamal Ali Mohamed Mahmoud, ucciso ieri in pieno giorno dal suo ex datore di lavoro con un colpo di pistola al torace nel parco degli Acquedotti a Roma. Il presunto autore, un calabrese di 42 anni, Giovanbattista Cricelli, è un imprenditore della zona di Tropea. È stato preso all`Aquila (dove ha degli interessi) dagli agenti delle squadre mobili di Roma e L`Aquila. Al momento del fermo Cricelli era con il figlio 17enne, che non è indagato. Sentendosi braccato dagli agenti della squadra mobile di Roma si è costituito questa mattina all`Aquila dopo una fuga durata diverse ore sulla sua auto.
Salah Kamal Ali Mohamed Mahmoud aveva lavorato quattro anni fa come factotum in uno stabilimento balneare a Tropea, in Calabria, di proprietà del 42enne. Poi avrebbe lavorato sempre per lui in nero, ma in seguito avrebbe minacciato una vertenza e per il suo silenzio chiedeva soldi. E le sue richieste si erano fatte sempre più insistenti, soprattutto dopo aver ottenuto il certificato dell`ultima sanatoria per la regolarizzazione degli immigrati, grazie ad un altro lavoro svolto recentemente. Gli avvertimenti del sudanese al telefono continuavano fino a quando i due hanno deciso di vedersi. Ieri Mahmoud si era presentato a un appuntamento intorno alle 16, al Parco degli Acquedotti. Il 42enne era giunto in macchina dalla Calabria e con sè aveva portato una pistola, detenuta irregolarmente. Indossava occhiali da sole e un giaccone grigio. Poi una discussione e infine tre spari di pistola. Tutto si e` svolto sotto gli occhi di alcuni testimoni che stavano facendo jogging nel parco e hanno appuntato i numeri di targa dell`auto sulla quale è poi scappato il calabrese. Le radio parlavano già dei ricercati e il fiato sul collo della polizia aumentava di ora in ora. L`uomo sapeva di essere braccato e dopo aver vagato per diverse ore nella notte, viaggiando senza meta, è arrivato alla questura dell`Aquila. Qui ha deciso di porre fine alla sua fuga e si è costituito, consegnando anche la pistola.
Non è la prima volta che Cricelli diventa protagonista della cronaca nera. Nel 2010 l`imprenditore aveva infatti subito un`intimidazione, probabilmente legata al suo rapporto familiare con Domenico Cricelli, suo fratello e collaboratore di giustizia.

Argomenti
Categorie collegate

x

x