Addio a Rauti, catanzarese a Roma
È morto stamattina a Roma Pino Rauti, storico e contrastato esponente della destra italiana. All`anagrafe Giuseppe Umberto Rauti, era nato a Cardinale (Catanzaro) e tra qualche giorno avrebbe compiut…

È morto stamattina a Roma Pino Rauti, storico e contrastato esponente della destra italiana. All`anagrafe Giuseppe Umberto Rauti, era nato a Cardinale (Catanzaro) e tra qualche giorno avrebbe compiuto 86 anni, essendo nato il 19 novembre del 1926. Politico e giornalista, fu fondatore e segretario nazionale del Movimento idea sociale, all`età di appena vent`anni. Nei primi anni cinquanta contribuì a riportare in vita l`organizzazione neofascista Far (Fasci di Azione Rivoluzionaria).
Nonostante la genesi della sua militanza nella destra eversiva, fu lunga la sua presenza all`interno delle istituzioni: nel 1972 fu eletto deputato alla Camera nelle file del Msi nel collegio di Roma, dove verrà sempre rieletto fino alle elezioni del 1994. Promotore di una stagione di rinnovamento dentro il partito, lanciò il quindicinale Linea e puntò sui Campi Hobbit per creare proseliti nel Fronte della Gioventù. Nel 1979, al XII congresso del Msi-Dn, venne eletto vicesegretario; otto anni più tardi, al XV congresso del Msi a Sorrento, raccolse quasi la metà dei consensi per l`elezione a segretario ma venne battuto da Gianfranco Fini, sostenuto dal segretario uscente e padre nobile del partito Giorgio Almirante, ormai gravemente malato. Ricevette finalmente la guida del Msi nel 1990 al congresso di Rimini, coalizzandosi con la componente di Domenico Mennitti, e battendo Fini per la segreteria, ma non riuscì ad arrestare l`emorragia di voti dovuta alla morte di Almirante. Dopo la sconfitta alle amministrative e alle regionali in Sicilia del 1991 il Comitato centrale del partito lo destituì, rimettendo la carica nelle mani di Fini.
Europarlamentare dal 1994 fino al giugno 1999, dopo il congresso di Fiuggi del 1995 – quello della famosa “svolta” che trasformò il Movimento Sociale in Alleanza nazionale – fondò con i senatori Giorgio Pisanò e Cesare Biglia e con il deputato Tommaso Staiti di Cuddia il Movimento sociale – Fiamma tricolore, dopo che una sentenza del Tribunale Civile di Roma impedì ai rautiani di appropriarsi di nome e simbolo storici del Msi-Dn.
Anche dal punto di vista giudiziario, quella di Rauti fu una vita alquanto travagliata: il 4 marzo del 1972 fu destinatario di un mandato di cattura contro Rauti per gli attentati ai treni dell`8 e 9 agosto 1969 (successivamente l`incriminazione si estenderà agli attentati del 12 dicembre), e il 21 novembre dell`anno successivo 30 aderenti ad Ordine Nuovo furono condannati dalla magistratura per ricostituzione del Partito Nazionale Fascista – di cui fu decretato lo scioglimento. Nel 1974, con la rivoluzione dei garofani in Portogallo, fu scoperta l`organizzazione eversiva internazionale fascista Aginter Press con la quale aveva stretti rapporti anche Rauti attraverso l`agenzia Oltremare per la quale lavorava. Nessuna di queste inchieste ha mai accertato qualche reato a suo carico.
Successivamente Pino Rauti fu inquisito per la strage di Piazza della Loggia a Brescia e in merito il 15 maggio 2008 fu rinviato a giudizio, essendo poi assolto il 16 novembre 2010 per insufficienza di prove: nelle richieste del pm Roberto Di Martino, per quanto concerne la posizione di Rauti si affermò che la sua è una «responsabilità morale, ma la sua posizione non è equiparabile a quella degli altri imputati dal punto di vista processuale. La sua posizione è quella del predicatore di idee praticate da altri ma non ci sono situazioni di responsabilità oggettiva. La conclusione è che Rauti va assolto perché non ha commesso il fatto».
Rauti era il suocero del sindaco di Roma Gianni Alemanno: sua figlia Isabella ha seguito le sue orme nella militanza politica dal Msi alla Fiamma ad An per arrivare al Popolo delle Libertà (nelle cui fila è attualmente consigliere regionale).