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CASO RENDE | Tutti i soldi dell’affaire “Rende Servizi”

RENDE Sono cinque le delibere del consiglio comunale di Rende finite nel mirino della Dda di Catanzaro. Raccontano la nascita e il mantenimento in vita della società in house Rende Servizi, secondo i…

Pubblicato il: 15/11/2012 – 20:23
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CASO RENDE | Tutti i soldi dell’affaire “Rende Servizi”

RENDE Sono cinque le delibere del consiglio comunale di Rende finite nel mirino della Dda di Catanzaro. Raccontano la nascita e il mantenimento in vita della società in house Rende Servizi, secondo i magistrati gestita da uomini della cosca Lanzino.
Raccontano le cifre investite dall’amministrazione per sostenere un progetto “a perdere”, visto che il fatturato della coop non sarebbe mai riuscito a coprire neppure gli stipendi dei 171 lavoratori assunti per chiamata diretta. Il fallimento era qualcosa in più di un semplice presagio. Se ne era accorta la giunta comunale, che, per salvare la ditta, aveva deciso una ricapitalizzazione realizzata assegnando alla Rende Servizi un immobile del valore di oltre 8 milioni di euro e beni per il valore di 369mila euro. Il percorso, tuttavia, parte nel 2007, con l’approvazione del primo atto da parte della giunta, su proposta del dirigente comunale Franco Raimondi. È il documento che avvia, di fatto, l’affaire della società in house. La seconda delibera, invece, approva la costituzione della Rende Servizi e l’affidamento dei servizi pubblici a questa società. In entrambi i casi, l’allora assessore al Bilancio Ruffolo fece da relatore, il sindaco dell’epoca, Umberto Bernaudo, chiuse il dibattito ed entrambi votarono la delibera. Nel 2008, invece tocca all’atto che approva lo schema di convenzione per l’affidamento dei servizi pubblici e il comodato di beni strumentali del Comune. Dopo un anno circa, il 28 luglio 2009, arriva la ricapitalizzazione milionaria. L’ultimo atto è la delibera di giunta comunale del 5 febbraio 2010, che approva lo schema di convenzione per l’affidamento e la gestione dei servizi di utilità sociale. L’esito sarà un contratto registrato il 19 febbraio 2010: affida alla Rende Servizi lavori per due anni ed è prorogabile per altri due, per un importo pari a 3,9 milioni di euro. Un altro rivolo del fiume di denaro transitato dalle casse del Comune a quelle della società “a perdere”.

GLI APPALTI ALLA RENDE 2000
Anche negli anni precedenti al passaggio della coop sotto l’ala del Comune, gli affidamenti erano stati ingenti. Era l’epoca in cui tra i lavoratori c’era anche il boss Ettore Lanzino. Nel 2002, la Rende 2000 (che si era costituita nel 1999) si era aggiudicata le gare d’appalto per i servizi pubblici di raccolta dei rifiuti e manutenzione degli edifici comunali, contratti per tre anni e per un valore medio annuo di 940mila euro.

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