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Cnr, tramonta l`ipotesi Catanzaro. L`Isn resta a Mangone

MANGONE Pericolo scongiurato: l`Isn di Mangone non sarà trasferito a Catanzaro. Il Cnr ha infatti accantonato l`ipotesi di accorpare l`istituto di scienze neurologiche all`università “Magna Graecia”…

Pubblicato il: 16/11/2012 – 16:43
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Cnr, tramonta l`ipotesi Catanzaro. L`Isn resta a Mangone

MANGONE Pericolo scongiurato: l`Isn di Mangone non sarà trasferito a Catanzaro. Il Cnr ha infatti accantonato l`ipotesi di accorpare l`istituto di scienze neurologiche all`università “Magna Graecia”, così come previsto dal contestato piano di riordino messo a punto dal direttore della struttura, Antonio Gambardella. Ma c`è di più, perché dopo sette lunghi mesi di sospensione, il Cnr  ha definitivamente dato mandato per il ripristino della convenzione tra l`Isn e la Regione Calabria. Esultano dipendenti e ricercatori, ma soprattutto i pazienti, fino a oggi impossibilitati a usufruire dei servizi offerti dall`istituto proprio a causa della mancanza dell`accordo con la Regione.
Tramonta dunque il progetto Gambardella, che prevedeva il trasferimento del centro Cnr nel campus universitario di Germaneto. Cioè proprio in quello stesso ateneo in cui l`attuale direttore dell`Isn è professore associato. Un “conflitto d`interessi” che riguarda anche l`ex direttore della struttura cosentina, Aldo Quattrone, contemporaneamente responsabile di una unità di ricerca dell`istituto neurologico e rettore dell`Università di Catanzaro.
Ma il ruolo di Gambardella e Quattrone era solo uno dei tanti elementi ambigui di questa storia, finita comunque con il mantenimento dell`Isn a Piano Lago di Mangone.
A suscitare le maggiori perplessità era stato l`iter adottato per procedere al progetto di riordino di una strutture sanitaria d`eccellenza, in Calabria e non solo. Il (fallito) riassetto sarebbe stato insomma allestito in modo del tutto difforme rispetto a quanto stabilito dal “Regolamento di organizzazione e funzionamento del Cnr”, secondo cui tocca ai dipartimenti, e non ai direttori di istituto, il potere di iniziativa relativo alla riorganizzazione delle strutture di ricerca. Azioni illegittime che fanno il paio con la esclusione di dipendenti e sigle sindacali dalla stesura finale del progetto, così come previsto dal regolamento. Senza contare il ruolo dello stesso Gambardella che, nella relazione illustrativa del piano di riordino, prima esalta l`eccellenza organizzativa della struttura di Piano Lago per poi certificare il presunto «declino scientifico» dell`istituto.
Ambiguità e contraddizioni che hanno mobilitato per molti mesi personale dipendente e sindacati, fortemente decisi a opporsi a una riorganizzazione le cui motivazioni restano comunque opache.
Il Cnr ha deciso di chiudere definitivamente la questione, con una bocciatura del piano Gambardella che decreta la permanenza dell`Isn a Mangone.
«Siamo molto soddisfatti, la battaglia è stata vinta – commenta Ivan Duca, membro della segreteria nazionale del sindacato Usi-ricerca -. La decisione del Cnr è una buona notizia per tutti: i lavoratori, la comunità scientifica ma soprattutto per le migliaia di pazienti che adesso avranno di nuovo la possibilità di accedere a servizi diagnostici altrove non disponibili». Malgrado la vittoria, però, resta l`amarezza «per i 7 mesi in cui l`Isn è rimasto senza convenzione che, per evidenti malfunzionamenti del Cnr, non era stata sottoscritta».

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