Saec di Reggio i commissari intervengano
Da qualche settimana abbiamo dato avvio ad un percorso finalizzato a rappresentare ai commissari straordinari qual è la situazione delle nostre periferie dopo dieci anni di malgoverno. Purtroppo, la…

Da qualche settimana abbiamo dato avvio ad un percorso finalizzato a rappresentare ai commissari straordinari qual è la situazione delle nostre periferie dopo dieci anni di malgoverno. Purtroppo, la città non soffre solo di deficit legati all’abbandono di queste zone. Non c’è settore della vita sociale ed economica che non stia subendo gli effetti negativi di un’amministrazione dissennata; per cui ci vorranno pagine per raccontare l’odissea reggina. Oggi, però, vogliamo accendere i riflettori su una questione davvero grave e che peraltro già in passato avevamo attenzionato: si tratta del settore dei Servizi sociali. In particolare vogliamo rappresentare ai commissari il dramma che stanno vivendo gli operatori di un Servizio che, a nostro modo di vedere, dovrebbe essere in cima alle priorità di un’amministrazione “normale” e che invece oggi si trova nel baratro: si tratta del servizio svolto a favore degli alunni con disabilità, gravi e gravissime, inseriti nelle scuole pubbliche del territorio comunale. Si sono rivolti a noi gli operatori del settore (Servizio di assistenza educativa culturale). Già solo la declinazione indica quanto importante sia la funzione di tali operatori nella vita sociale di una comunità. Ebbene, nonostante non percepiscono retribuzioni da circa un anno, questi operatori continuano a lavorare pur di garantire il servizio al quale sono addetti! Ed a nulla sono valse in questi lunghi mesi le loro rimostranze, le loro sollecitazioni. Oggi, però sono esausti; non riescono più a tirare avanti; perciò hanno deciso di alzare le braccia. Se nei prossimi giorni i commissari straordinari ed il prefetto, massime autorità alle quali si sono rivolti con una articolata lettera, non dovessero assumere la loro problematica, sospenderanno il servizio. Tale è tanta è stata l’insensibilità, di chi ha governato la città negli ultimi anni da arrivare a determinare simili paradossi. Noi crediamo, anzi siamo fermamente convinti, che i commissari ed il signor prefetto, assumeranno subito iniziative amministrative idonee a garantire il servizio e pur tuttavia proprio per sostenere da un lato le rivendicazioni delle lavoratrici ma anche per garantire un servizio che costituisce la cartina di tornasole di una società civile – e Reggio, a dispetto di chi ha governato negli ultimi anni, è una società civile con una forte propensione solidaristica -, chiediamo ad entrambi le autorità di istituire un tavolo specifico per la superiore problematica. Rimane però un problema di scrittura della storia cittadina: questa vicenda segna una delle tante ferite aperte che Reggio ha subito e che purtroppo lascerà traccia speriamo non indelebile negli annali della storia della città! Con la speranza che il futuro prossimo di Reggio parta proprio da una classe dirigente che con pazienza (grande), con senso delle istituzioni e con spirito di servizio per la comunità reggina sappia progettare politiche amministrative idonee a sanare queste ferite.
* segretario provinciale Pdci di Reggio Calabria