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I giovani del partito: «Noi restiamo, la Napoli è arrogante»

REGGIO CALABRIA «Le dimissioni di Angela Napoli da Fli sono da collegare a motivi personali. Noi restiamo nel partito». Lo afferma, in una nota, Giuseppe Cantarella, coordinatore di Reggio Calabria d…

Pubblicato il: 27/11/2012 – 15:11
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I giovani del partito: «Noi restiamo, la Napoli è arrogante»

REGGIO CALABRIA «Le dimissioni di Angela Napoli da Fli sono da collegare a motivi personali. Noi restiamo nel partito». Lo afferma, in una nota, Giuseppe Cantarella, coordinatore di Reggio Calabria di Generazione futura, l`organizzazione giovanile di Futuro e libertà.
«Le stesse dimissioni, peraltro – aggiunge – non ci stupiscono. Piu volte durante il suo mandato di coordinatore regionale calabrese aveva manifestato malumori, generando diatribe interne culminate poi con l`abbandono silente di gran parte degli iscritti, i quali non condividevano l`atteggiamento arrogante dell`onorevole Napoli. Ci permettiamo però un`ulteriore analisi per poi tacere, chiudendo il triste capitolo. In primo luogo ci sentiamo in obbligo di precisare che ci sono giovani e meno giovani che quotidianamente a proprie spese, quindi senza alcun rimborso, si impegnano in assoluto silenzio per sviluppare le idee, le tematiche, la politica di Fli, seppur con grande difficoltà».
«Le connivenze e i legami volutamente evidenziati dalla Napoli – continua Cantarella – ci mortificano ed allo stesso tempo sottolineano come il dissidio dall`ex coordinatore regionale, non sia quindi politico, quanto personale, basato su un evidente contrasto tra l`attuale governatore Scopelliti e la Napoli. Allo stesso tempo ricordiamo che le premesse per cui si è dato vita al Fli e alla sua sigla giovanile, certamente non sono quelle di far riallocare qualche “fuoriscito” politico e/o ex parlamentare, conferendo ad esso/i nuove candidature bensì quelle di realizzare una politica nuova, che veda nei e per i giovani un motivo di crescita e sviluppo. Le patetiche schermaglie, sistematicamente diffuse a mezzo stampa, ledono quindi gli obiettivi del partito minando, come se non ci fosse bisogno, il progetto e il lavoro dei rimasti quanto la credibilità di chi senza altri fini ci ha creduto e ci crede ancora»

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