Rischi di liberismo nel centrosinistra Ecco perché scelgo Bersani
Gentile direttore, in relazione alle primarie del centrosinistra, pur avendo apprezzato le proposte di Matteo Renzi che auspica il rinnovamento della classe dirigente del centro sinistra e che manife…

Gentile direttore,
in relazione alle primarie del centrosinistra, pur avendo apprezzato le proposte di Matteo Renzi che auspica il rinnovamento della classe dirigente del centro sinistra e che manifesta attenzione nel suo programma ai temi del welfare e della non autosufficienza, non ho condiviso alcune sue proposte, come quelle sulla riforma del mercato del lavoro.
Nel suo programma disponibile su internet si legge che nelle imprese dovrebbero essere «tutti assunti a tempo indeterminato (tranne i casi classici di contratto a termine), a tutti una protezione forte dei diritti fondamentali e in particolare contro le discriminazioni, nessuno inamovibile; a chi perde il posto per motivi economici od organizzativi un robusto sostegno del reddito e servizi di outplacement per la ricollocazione».
Non è chiaro che cosa intenda per robusto sostegno al reddito. Se è giusto sostenere lo sviluppo delle imprese, non si può ignorare che a differenza del modello scandinavo a cui fa riferimento Renzi, in Italia non c’è alcun reddito minimo garantito, esistente invece in quasi tutti i paesi d’Europa. Anche sulla riforma delle pensioni mi sembra ci sia necessità di una maggiore flessibilità.
In questo momento di crisi drammatica per l’economia e di forte crescita della disoccupazione ridurre le tutele anziché aumentarle a carico dello Stato, ritengo sia un tragico errore, che potrebbe portare all’esplosione di tensioni sociali, fino al possibile crollo anche del sistema democratico.
Ritengo pertanto che bisognerebbe contenere il debito pubblico e rilanciare l’economia, ma con equilibrio e senza ridurre la protezione sociale, ma semmai tagliando sprechi e privilegi, valorizzando le notevoli risorse esistenti in Italia.
Bisogna abbandonare politiche di eccessiva austerità senza equità, che stanno facendo aumentare la recessione e anche il numero delle imprese fallite, dando priorità alle esigenze delle persone più in difficoltà, che fanno ormai parte anche dei ceti medi, che Renzi intende tutelare.
Per questo motivo al primo turno delle primarie ho votato per Vendola, mentre nel secondo turno tra i due contendenti rimasti in gara preferisco votare per Bersani, che se anche non conosco personalmente credo sia da stimare per la sua serietà e il suo equilibrio e nella sua segreteria ha apprezzato il lavoro svolto da Cecilia Carmassi per le politiche sociali e da Fassina, per l’economia.
Spero però che tenga conto non solo delle proposte di Vendola, ma anche della necessità di favorire un ricambio della classe dirigente come sostenuto da Renzi.
Ciò pur salvaguardando persone come ad esempio l’on. Livia Turco, che si è sempre battuta sui temi del welfare e della disabilità e che non merita certo di essere “rottamata”.
In Italia c’è invece la necessità di abbandonare soprattutto alcune idee liberiste, che purtroppo si stanno diffondendo anche nel centrosinistra, con danno per l’intera collettività.
Grazie. Cordiali saluti.