"Meta", il "Nano" ancora indisponibile: salta l`udienza
REGGIO CALABRIA Salta per l`ennesima volta l`udienza del processo Meta. Il collaboratore Nino Lo Giudice, piegato da una lombosciatalgia che da due settimane ne impedisce qualsiasi spostamento, ha fa…

REGGIO CALABRIA Salta per l`ennesima volta l`udienza del processo Meta. Il collaboratore Nino Lo Giudice, piegato da una lombosciatalgia che da due settimane ne impedisce qualsiasi spostamento, ha fatto pervenire poco prima dell`udienza un certificato medico che ne attesta l`impossibilità a muoversi. Malato, addirittura ricoverato, stando ai documenti inviati al Tribunale presieduto da Silvana Grasso, anche il legale di Lo Giudice. Circostanze che per il secondo venerdì di fila fanno saltare l`esame di un collaboratore che il pm Giuseppe Lombardo definisce importante «vedere di persona per riscontrare anche tramite la mimica e l`esibizione di materiale video-fotografico quanto racconta». Lo Giudice infatti, tanto nelle dichiarazioni messe a verbale nel corso della sua collaborazione, tanto in altri procedimenti ha una versione della cattura del superboss Pasquale Condello, in nulla coincidente con le indagini ricostruite dal colonnello Valerio Giardina e dai suoi uomini, che per anni hanno seguito le tracce dell`allora primula rossa della `ndrangheta reggina.
Tutte motivazioni che hanno portato il pm Lombardo a chiedere addirittura al Tribunale di valutare la possibilità di spostare il processo ad altra sede, per permettere all`accusa e alle difese di avere un riscontro visivo e concreto delle dichiarazioni del collaboratore. «L`importante è verificare che una volta spostato il processo, il collaboratore non adduca ulteriori motivazioni di salute», ha sottolineato Lombardo. Il pm vuole, in sintesi, vedere Nino Lo Giudice in faccia, capire anche attraverso l`espressione del volto cosa stia raccontando. Almeno per un`udienza.
Una richiesta accolta e sottolineata con forza anche dalle difese che hanno sottolineato la necessità di avere il collaboratore in aula. Ma bisognerà aspettare almeno due settimane. Per il prossimo venerdì verrà predisposto il collegamento in videoconferenza da sito protetto, in attesa di stabilire se il 14 dicembre sarà il tribunale a doversi spostare, o Nino Lo Giudice accetterà di tornare nella città in cui, a suo dire, era un boss.