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Plutino chiede il giudizio immediato

REGGIO CALABRIA L`ex assessore comunale Pino Plutino ha chiesto il giudizio immediato. Salterà l`udienza preliminare, fissata per l`11 dicembre, del processo nato dall`inchiesta “San Giorgio” nell`am…

Pubblicato il: 03/12/2012 – 13:46
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Plutino chiede il giudizio immediato

REGGIO CALABRIA L`ex assessore comunale Pino Plutino ha chiesto il giudizio immediato. Salterà l`udienza preliminare, fissata per l`11 dicembre, del processo nato dall`inchiesta “San Giorgio” nell`ambito della quale è stato arrestato dalla squadra Mobile con l`accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Per la Procura e per il gip che aveva disposto il suo arresto, Plutino «forniva un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo alla cosca Caridi come referente politico del sodalizio, destinatario delle preferenze elettorali, ricevute sia dagli affiliati, sia da parte di terzi ma raccolti in suo favore dagli esponenti della cosca nel corso di varie consultazioni elettorali, con particolare riferimento a quelle per l`elezione del Consiglio comunale di Reggio Calabria del maggio 2011, anche mediante sistemi di alterazione della libera competizione elettorale e di controllo della libertà di voto».
Secondo gli inquirenti, infatti, il consigliere comunale, ex assessore all`ambiente, assieme a Domenico Condemi (anche lui arrestato) avrebbe minacciato il consigliere regionale Giovanni Nucera per costringerlo ad assumere in qualità di collaboratore temporaneo della struttura del gruppo consiliare del Pdl presso il Consiglio regionale, Maria Cuzzola, nipote di Eugenio Borghetto. Un rifiuto che Gianni Nucera pagò con un’intimidazione da parte della cosca che gli fece trovare una tanica di benzina sul cofano della macchina.
Ha scelto il giudizio immediato anche Bruno Doldo, un poliziotto in servizio presso l`ufficio scorte della questura che era stato arrestato con l`accusa di avere rivelato informazioni riservate ad esponenti della cosca Caridi. Libero da diversi mesi, Doldo non aveva il telefono sotto controllo. Era finito in manette a causa di un`intercettazione ambientale in cui due indagati facevano riferimento a un agente della polizia.

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