Le luminarie di Natale dividono Gentile da Occhiuto
COSENZA Forse non è proprio una rottura ma a Palazzo dei Bruzi sono in tanti a darsi di gomito e confidare sotto voce che mai come questa volta Katya Gentile e Mario Occhiuto si sono spinti su posizi…

COSENZA Forse non è proprio una rottura ma a Palazzo dei Bruzi sono in tanti a darsi di gomito e confidare sotto voce che mai come questa volta Katya Gentile e Mario Occhiuto si sono spinti su posizioni così distanti. Tutta colpa della lettera aperta che la prima, nella sua qualità di vicesindaco, ha rivolto alla città. C`è un passaggio, in particolare, dal sapore prettamente politico che vale più di una dichiarazione formale: «Oggi luci e botti per il Natale potrebbero apparire una violenza nei confronti di chi probabilmente non ha un tetto e alcun motivo per festeggiare. Perciò, conoscendo la statura morale del nostro sindaco, mi sento, magari inopinatamente, di chiedergli di risparmiare qualcosa su luminarie e festeggiamenti, destinando queste somme al pagamento di fitti, nell`attesa che le strategie messe in campo portino i frutti sperati». Chiaro il riferimento ai cerchi luminosi che l`anno scorso hanno fatto la loro apparizione in città, portandosi dietro una lunga scie di polemiche sui costi per la loro installazione.
La sortita della Gentile, tuttavia, non è caduta nel vuoto. È Marco Ambrogio, rappresentante del Pd in consiglio comunale, a cogliere la palla al balzo per inserirsi nella diatriba tra il sindaco e il suo vice: «Non posso che esprimere una grande soddisfazione per le parole espresse dal vicesindaco Gentile che ha ribadito un messaggio da noi più volte palesato. Nell’ultimo consiglio comunale a nome del Pd avevo, infatti, chiesto al sindaco di evitare inutili sprechi di denaro il cui culmine risiede nei 300mila euro per le luminarie natalizie e destinare questi soldi alle numerose famiglie che vivono quotidianamente situazioni di disagio (si pensi a chi è ancora in attesa di una casa, ai dipendenti delle cooperative B che da mesi non percepiscono lo stipendio e alle ditte che avanzano dal Comune spettanze arretrate)».
Per Ambrogio, nelle parole del vicesindaco «si può leggere chiaramente l’ormai evidente lacerazione dell’asse Pdl-Udc al Comune di Cosenza. La città non può, tuttavia, pagare le spese di litigi originati dal fatto che il sindaco offuschi il lavoro dei consiglieri e di quasi tutta la giunta, reiterando il sistema clientelare dell’uomo solo al comando, festaiolo, la cui azione si palesa nell’eccessivo sperpero di denaro pubblico. Auspico, dunque, una reale presa di posizione di tutti i soggetti coinvolti per realizzare sinergicamente tutti i progetti orientati alla realizzazione di questo obiettivo».