Pd, un uomo solo al comando?
Un iscritto che in queste primarie ha votato e fatto votare per Bersani, non solo e non tanto per la sua storia politica e le proposte di governo, ma anche e sopra tutto perché dice «qui non ci sarà…

Un iscritto che in queste primarie ha votato e fatto votare per Bersani, non solo e non tanto per la sua storia politica e le proposte di governo, ma anche e sopra tutto perché dice «qui non ci sarà mai un uomo solo al comando», rimane interdetto nell’apprendere dalla stampa, chi non legge i giornali non sa nulla, che dal 10 al 18 dicembre si farà il tesseramento a Catanzaro e il 20 si terrà il congresso cittadino, nel pieno della campagna elettorale che qualcuno, sono convinto, gioca a perdere. Chi come me, che dall’arrivo in Calabria di D’Attorre ha ripetutamente chiesto la celebrazione dei congressi dovrebbe rallegrarsi, stenta a capire i motivi di tale accelerazione a meno che qualcuno, dopo le primarie, vuole andare all`incasso. Dopo aver fatto passare le date “inderogabili” stabilite dal commissario per la celebrazione dei congressi di circolo, scoprire che in dieci giorni si farà quello che non si è voluto fare in sei mesi, fa sorgere più di un dubbio. Dove erano quelli che l’altra sera hanno deciso il congresso cittadino quando ho denunciato pubblicamente la non celebrazione dei congressi in città nelle date indicate da D’Attorre? Forse oggi, dopo le primarie, qualcuno pensa di piazzare un suo uomo/donna al comando? Sono certo, anche dalla rilettura dell’art. 20 commi 2-3 e 4 dello statuto del Pd regionale, che la scelta fatta l’altra sera a Catanzaro, da un gruppo di persone, che non si capisce a quale titolo e con quale ruolo politico hanno deciso la celebrazione del congresso cittadino, sia profondamente sbagliata nei tempi e nei modi.
Nei tempi, perché nella storia della Repubblica Italiana non si sono mai tenuti congressi di partiti alla vigilia di Natale, e principalmente durante una campagna elettorale decisiva per l’affermazione del centrosinistra nella città di Catanzaro e forse nella regione.
Nei modi, che non rispettano le regole, regole che spesso e volentieri in Calabria, per esigenze di qualche capo popolo, almeno nell’ultimo anno, vengono piegate dal volere dell’uomo solo al comando. Invece, in antitesi con ciò che afferma Bersani, l’uomo solo al comando sarà proclamato a Catanzaro, sicuramente da una minoranza degli iscritti, vista la data, come si è già fatto a Lamezia, tenendo il congresso cittadino senza fare prima i congressi di circolo che, per statuto, devono eleggere i segretari che diventano il coordinamento cittadino(art.20 comma 3) .L’altro organismo,(art.20 comma 4) che completa la struttura democratica, è l’esecutivo che deve essere composto da un numero di membri, stabilito dall’assemblea degli iscritti del comune, e deve essere eletto da ciascun circolo in base al numero dei propri iscritti. Tutto ciò il 20/12 non sarà fatto a Catanzaro, forzando lo statuto, e nessuno venga a dire che sarà fatto appena dopo, vista ormai l’apertura della campagna elettorale nazionale. Il mio rammarico di iscritto, militante e fondatore del Pd, è che una bella pagina di buona politica e di vero impegno, che si è dispiegato a Catanzaro in queste ormai tre tornate elettorali in meno di due anni, venga riassorbita nel vortice delle pur legittime aspirazioni alle imminenti elezioni politiche e forse regionali. Vedo in giro molto disincanto in tanti iscritti e militanti che hanno creduto nella battaglia fatta in questi due anni a Catanzaro ed oggi si accorgono che purtroppo nulla è cambiato, anzi, ritornano in campo vecchi arnesi con vecchi metodi e vecchi uomini, che sono tali non solo all’anagrafe.