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La riforma dell`Arssa approda in consiglio regionale

LAMEZIA TERME Habemus riforma Arssa? È quello che spera il centrodestra calabrese che domani porterà, per la sua approvazione, la riforma in consiglio regionale. La decisione è stata presa oggi nel c…

Pubblicato il: 13/12/2012 – 17:38
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La riforma dell`Arssa approda in consiglio regionale

LAMEZIA TERME Habemus riforma Arssa? È quello che spera il centrodestra calabrese che domani porterà, per la sua approvazione, la riforma in consiglio regionale. La decisione è stata presa oggi nel corso della riunione di giunta a Palazzo Alemanni. Nel testo che l`assessore Michele Trematerra sottoporrà al vaglio dell`Aula si prevede che la nuova Agenzia regionale per lo sviluppo dell`agricoltura calabrese sia munita di «personalità giuridica di diritto pubblico ed autonomia amministrativa, organizzativa, gestionale, tecnica, patrimoniale, contabile e finanziaria». Pdl e Udc sperano di recuperare qualche consenso tra le forze del centrosinistra (in particolare nel Pd) considerato che Consiglio ci sarà bisogno della maggioranza dei due terzi (pari a 33 consiglieri) per ottenere il via libera alla riforma. Dal momento che la maggioranza può contare su trenta elementi, c`è la necessità di aggregare almeno tre esponenti della minoranza.

DIBATTITO SULLE RIFORME Nel corso della riunione convocata per domani verrà illustrato anche il progetto di riforma degli enti sub-regionali a cui sta lavorando da tempo il sottosegretario Alberto Sarra. Il provvedimento, una volta attuato, dovrebbe comportare un risparmio di 20 milioni all`anno. Soldi che potrebbero essere ricalibrati su altri settori come politiche sociali e occupazionali. Va detto subito, però, che a meno di clamorosi cambiamenti, domani la riforma non vedrà la luce. Sarra procederà ad illustrarla, poi si aprirà il dibattito ma non si dovrebbe arrivare al voto finale.
Nel dettaglio, tra gli organismi più importanti che conosceranno la parola fine del loro percorso vanno segnalati, la Fondazione “Calabria Etica” e la Field, che finiranno sotto il controllo di “Calabria Lavoro” che sarà capofila regionale in materia di politiche del lavoro. Sarà soppressa e posta in liquidazione la Fondazione “Calabresi nel Mondo”, funzioni e compiti dovrebbero essere convogliati al competente dipartimento della presidenza della giunta (verosimilmente Internazionalizzazione), al pari della Fondazione “Calabria Film Commission”, le cui funzioni e competenze ricadranno nell’operato del dipartimento al Turismo. In tutti questi casi è prevista la nomina entro trenta  giorni di un commissario liquidatore che provvederà agli adempimenti necessari nei successivi novanta giorni.
Spariranno i Consorzi per le aree di sviluppo industriale (le Asi, tanto per intenderci), accorpate entro centoventi giorni da un commissario nominato (entro sessanta giorni dall’approvazione della legge) ad hoc, in un unico Consorzio regionale per lo sviluppo delle attività produttive che presenterà il piano di accorpamento alla giunta per la sua approvazione. Oltre alla sede centrale del Consorzio sono previste anche quattro sedi periferiche. Situazione analoga è prevista per le Aterp.

PRECARI SANITÀ Nella seduta di domani l`Aula valuterà anche la proposta di legge che mira a regolarizzare il rapporto lavorativo dei precari della sanità calabrese. La norma “Gentile-Chiappetta” ha avuto il via libera dalla III commissione consiliare “Attività sociali, sanitarie, culturali e formative”, presieduta da Nazzareno Salerno (Pdl). Il testo è stato approvato a maggioranza, con l’astensione dei consiglieri Aiello, Scalzo e Giordano. Il provvedimento – sottoscritto dai capigruppo di maggioranza Chiappetta, Dattolo, Bilardi e Serra – punta a «garantire la piena funzionalità del servizio sanitario regionale» e consiste in un unico articolo, orientato a regolarizzare in maniera definitiva il rapporto dei lavoratori del sistema sanitario regionale con contratti a tempo determinato e ad assicurare la continuità dei livelli essenziali di assistenza sanitaria.
«Si tratta di un atto importante – ha detto il presidente Salerno – frutto di una riflessione comune con i colleghi della minoranza e che ci consente di salvaguardare il lavoro di centinaia di precari della sanità e, al contempo, di evitare il collasso dei servizi sanitari».

SCOPELLITI E LA POLITICA Davanti ai suoi assessori, il governatore Peppe Scopelliti ha parlato pure dell`attuale momento politico. Il presidente ha ribadito la volontà di proseguire il cammino iniziato assieme ad Alfano, giurando di non essere interessato a progetti alternativi al Pdl a cui lavorano alcuni ex aennini come Gasparri e La Russa. In realtà, ed è la voce che circola con più insistenza nei Palazzi della politica calabrese, Scopelliti avrebbe concordato con i due colonnelli romani questa exit strategy. Non ci sarebbe nessuna sorpresa, insomma. E la conferma arriva dallo stesso La Russa: «Abbiamo parlato a lungo con Scopelliti in questo ultimo periodo e le sue parole non mi sorprendono. Lui è il presidente della Regione e la sua sensibilità istituzionale ha influito su questa scelta». Le voci maligne, tuttavia, dicono altro. E che cioè Scopelliti rimarrebbe fedele ad Alfano, e in qualche modo a Berlusconi, per avere un più ampio margine di manovra quando sarà il momento di mettere su le liste per Camera e Senato. I fedelissimi che sgomitano per un posto in Parlamento sono davvero tanti e il governatore non vorrebbe deludere nessuno di loro…

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