"Nuovo potere", dura requisitoria del pm
REGGIO CALABRIA Entra nella fase finale il procedimento “Nuovo potere”, scaturito da un’operazione del gennaio 2010 condotta dall’Arma dei carabinieri contro le cosche Zavettieri e Pangallo-Maesano-F…

REGGIO CALABRIA Entra nella fase finale il procedimento “Nuovo potere”, scaturito da un’operazione del gennaio 2010 condotta dall’Arma dei carabinieri contro le cosche Zavettieri e Pangallo-Maesano-Favasuli. Entrambe radicate a Roccaforte del Greco e Roghudi, le due `ndrine sono state impegnate per anni in una faida di oltre cinquanta morti, interrotta solo grazie all’intervento risolutore del boss Giuseppe Morabito, “u Tiradrittu”.
Dopo le pesantissime condanne comminate in abbreviato, anche il procedimento che si svolge con rito ordinario è quasi arrivato la conclusione: per gli imputati, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, truffe, associazione semplice, armi, esplosivi, riciclaggio, furto, favoreggiamento, il pm Antonio De Bernardo ha presentato oggi in requisitoria le richieste di condanna. Prima della requisitoria, di fronte al Tribunale presieduto dal giudice Pedone, era stato sentito brevemente il vicequestore aggiunto, Diego Trotta, attuale dirigente del Gabinetto regionale di polizia scientifica per la Calabria. E sono pene severe anche per le cosìddette “posizioni minori”, quelle chieste dal pm De Bernardo, ma in linea con la riforma del 416 bis che ha rivisto al rialzo le condanne previste per i reati di mafia. Dodici anni sono stati chiesti per Paolo Sarica, Francesco Maesano, Bruno Tripodi, mentre di dieci anni di detenzione è la richiesta per Massimo Antonio Tiralongo, tutti imputati per 416 bis. Cade invece l`accusa di associazione mafiosa per Giuseppe Manti, per il quale viene però richiesta una condanna a 5 anni e 300 euro di multa per reati di armi, come per Vincenzo Romeo, per il quale il pm ha chiesto l`assoluzione per il 416 bis, prescrizione reati di armi, ma una condanna a 6 anni e 7mila euro di multa per falso monetario e riciclaggio e per Claudio Sottile. Anche per lui il pm ha chiesto l`assoluzione per il reato di associazione mafiosa, ma una condanna a 8 anni e 2mila euro di multa per associazione semplice, truffa, reati in materia di armi ed esplosivi. Pene minori sono state chieste per tutti gli altri imputati, cui venivano contestati reati minori, molti dei quali – come le truffe – sono già caduti in prescrizione: 3 anni e 4 mesi sono stati chiesti per Bianchetti Claudio, 3 per l`associazione semplice contestata a Nicola Crucitti, 3 anni e 4 mesi per Pasquale Cogliandro e Francesco Ferrante, 4 anni e 4 mesi per Antonio Galiano. Richieste di condanna sono arrivate anche per Bruno La Cava (3 anni), Giuseppina La Cava (3 anni), Domenica Maria La Cava (3 anni), Paola La Cava (3 anni) che deve rispondere del reato di associazione semplice, perché delle due truffe che la vedevano imputata, una è prescritta e l`altra è improcedibile. Il pm ha chiesto inoltre che vengano condannati Angelo Lupparelli a 4 anni e 8 mesi, Pietro Nardo a 4 anni e 4mila euro di multa, Marta Spanò a 3 anni per associazione semplice e non doversi procedere per intervenuta prescrizione truffa, Benito Spanò a 3 anni per associazione semplice e non doversi procedere per intervenuta prescrizione truffa e Giovanni Votano 3 anni e 4 mesi. Una richiesta di condanna è arrivata anche per Sing Harinder (1 anno e 500 euro di multa), pizzicato a rubare maiali asieme a Domenico Pangallo. Il pm De bernardo ha invocato inoltre il non doversi procedere per Marco Romeo e Paola Siviglia per intervenuta prescrizione del reato e per Antonino Trapani per ne bis ne ibidem. Chieste infine due assoluzioni per Paolo Giuseppe Manti e Antonio Parisi.