Riforme, Scopelliti annuncia l`avvio della fase-due
REGGIO CALABRIA Riforme, in Calabria è finalmente tempo di riforme. Solo annunciate, per ora (e come sempre) ma è già un passo avanti. Durante la seduta di oggi il consiglio regionale ha esaminato il…

REGGIO CALABRIA Riforme, in Calabria è finalmente tempo di riforme. Solo annunciate, per ora (e come sempre) ma è già un passo avanti. Durante la seduta di oggi il consiglio regionale ha esaminato il pacchetto di rimodulazione degli enti sub-regionali, che dovrebbe comportare un risparmio di circa 15 milioni di euro all’anno. Accorpamenti, fusioni, soppressioni. Sono queste le parole guida che il sottosegretario alle Riforme Alberto Sarra ha declinato nel corso del suo intervento, incardinato sulla convinzione che la riforma degli enti pubblici avrà un «impatto sia sull’architettura istituzionale, sia sull’intera comunità calabrese».
Gli enti coinvolti nel provvedimento di futura (?) approvazione sono ripartiti in sette aree generali: politiche sociali; politiche del lavoro; servizi ed assistenza finanziaria alle imprese; servizi reali alle imprese; gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica; cultura e turismo; agricoltura, montagne e foreste. Ogni macrosettore della vita amministrativa – ha spiegato il sottosegretario – avrà come riferimento «un unico soggetto giuridico, secondo il principio della sussidiarietà».
Le misure di riordino («frutto di un lavoro di squadra della maggioranza», ha detto Sarra) prevedono, nel dettaglio , la soppressione di organismi come la Fondazione “Calabria Etica” e la Field, che saranno inglobate da “Calabria Lavoro”, che diventerà così la principale agenzia regionale in materia di politiche del lavoro. Liquidazione anche per la Fondazione “Calabresi nel Mondo”, i cui compiti e funzioni potrebbero essere convogliati al dipartimento Internalizzazione della giunta regionale. Le competenze del “Calabria Film Commission”, invece, ricadranno nell’ambito delle attività del dipartimento al Turismo. Nei casi di liquidazione è prevista la nomina entro 30 giorni di un commissario, che provvederà agli adempimenti necessari nei successivi 90 giorni. In base all’impianto normativo, dovrebbero essere abrogati anche l’Ente parco delle Serre, i Parchi marini e la Fondazione Terina.
Il “pacchetto Sarra” prevede inoltre la cancellazione dei Consorzi per le aree di sviluppo industriale (come le Asi), che saranno accorpate entro 120 giorni da un commissario nominato ad hoc (entro 60 giorni dall’approvazione della legge) in un unico Consorzio regionale per lo sviluppo delle attività produttive, che presenterà il piano di accorpamento alla giunta per la definitiva approvazione. Oltre alla sede centrale del Consorzio, sono previste anche quattro sedi periferiche. Situazione analoga è prevista anche per le Aterp.
Tra le varie novità inserite nel progetto di riforma, Sarra ha riferito circa la soppressione degli «organi collegiali a favore di quelli monocratici». Rafforzato anche il sistema dei controlli che, oltre alle ragionerie, vedrà l’inclusione di un «organismo regionale indipendente di valutazione».
«INIZIA FASE 2» Malgrado in aula le nuove riforme siano state semplicemente illustrate, Scopelliti ritiene la seduta «di importanza fondamentale per la vita della regione, perché abbiamo lavorato su accorpamenti e riduzioni che incidono sulla stessa architettura amministrativa regionale, un nuovo disegno che ci consente di guardare al futuro». Il presidente della giunta non esita a definire come «fase due» questo particolare momento della legislatura, confermata dai nuovi provvedimenti che «sono in sintonia con gli impegni che avevamo assunto». Certo, Scopelliti è consapevole che, con l’eliminazione dei cosiddetti “enti inutili”, «viene meno la possiibilità di offrire “poltrone”, ma la nostra rimane comunque una scelta culturale e di mentalità». Poi uno sguardo al futuro, nel tentativo di aprire alla minoranza e di spianare la strada alla futura approvazione del “pacchetto”. Che – ha detto il governatore – «deve passare «dalla più ampia condivisione possibile, se c’è l’unanimità è ancora meglio».
Il cambiamento, dunque, non può più attendere: «Per affrontare sviluppo ed emergenze bisogna ridurre i privilegi e capire che non c’è più la possibilità di spendere e di spandere», è stata la riflessione del presidente della giunta, secondo cui l’eliminazione dei “carrozzoni” regionali, «per alcuni aspetti è superiore ai costi della politica». I tagli – ha concluso Scopelliti – servono a «dare sicurezza ai cittadini e stabilità ai lavoratori. L’intervento produce uno sforzo notevole, in quanto sopprime ciò che non ha motivo di esistere».