Primarie Pd, una deroga anche per il "veterano" Cesare Marini
ROMA Il regolamento per le primarie dei parlamentari del Pd ha avuto il via libera all`unanimità. Un solo astenuto sul comitato elettorale. Via libera della direzione del partito alle deroghe per 10…

ROMA Il regolamento per le primarie dei parlamentari del Pd ha avuto il via libera all`unanimità. Un solo astenuto sul comitato elettorale. Via libera della direzione del partito alle deroghe per 10 parlamentari che hanno chiesto di poter correre alle elezioni anche se hanno fatto più di 3 mandati completi (15 anni). La direzione ha votato “in blocco” le deroghe che sono passate con 3 astenuti e 3 contrari. I 10 “veterani” faranno le primarie (si tratta di Rosy Bindi, Anna Finocchiaro, Beppe Fioroni, Franco Marini, Gianclaudio Bressa, Cesare Marini, Mariapia Garavaglia, Angelo Agostini, Giorgio Merlo e Giuseppe Lumia).
Nessun rinvio sulla data delle primarie dei parlamentari: si voterà sabato 29 o domenica 30 dicembre in quasi tutte le regioni, a seconda e su richiesta delle segreterie regionali. È quanto è emerso dalla direzione del Pd durante la quale il coordinatore Maurizio Migliavacca ha spiegato che non ci sono i tempi tecnici per fare le primarie in date successive. Niente firme da raccogliere per i parlamentari uscenti che vorranno candidarsi alle primarie mentre i “veterani” con più di 15 anni di legislatura alle spalle, come Rosy Bindi, Giuseppe Fioroni e Anna Finocchiaro, hanno chiesto alla direzione la deroga per correre alle primarie. Sono alcuni punti della bozza sulle regole delle primarie, stasera oggetto della discussione alla direzione del Pd. Pier Luigi Bersani avrà una “quota riservata” del 10 per cento di candidati che saranno esentati dalle primarie. Oltre al 10 per cento di candidati, Bersani sceglierà anche i capilista. Chi non è parlamentare uscente, per partecipare alle primarie dovrà raccogliere, a quanto si apprende, firme pari al 5 per cento degli iscritti su base provinciale o essere scelta nella rosa a disposizione delle direzioni provinciali riservata a personalità della società civile. Per “tutelare” la parità di genere, è prevista la doppia preferenza uomo/donna con l`obbligo di garantire almeno il 33 per cento della presenza femminile nelle liste. Potranno votare alle primarie gli iscritti del Pd fino al 2011 e i votanti delle primarie del 25 novembre che dichiarino di essere del Pd.
Uno dei nodi da sciogliere in direzione riguardava proprio chi ha superato le tre legislature: le deroghe, presentate entro le 12 di oggi, dovevano essere votate singolarmente ma, a quanto si è apprenso, ci sarebbe stata una pressione dei “veterani” perché la direzione votasse in blocco il via libera a partecipare alle primarie.
Esclusi dalla competizione, salvo deroghe che saranno decise a livello locale, i sindaci dei Comuni con più di 5mila abitanti, i presidenti di Province e Regioni, e i consiglieri regionali a meno che non vi sia stato uno scioglimento dell`assise.
«Con le primarie per i parlamentari il Pd ha dato vita a una procedura che non ha precedenti in Italia e in Europa». Lo ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani lasciando, in tarda serata, la direzione del partito. «Abbiamo messo un meccanismo – ha aggiunto il candidato premier designato del centrosinistra – che renderà fortissima la presenza delle donne a un livello sconosciuto in Italia e forse anche in Europa».