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Ferrovie della Calabria passa interamente alla Regione

REGGIO CALABRIA Il passaggio delle Ferrovie della Calabria dallo Stato alla Regione è definitivo. La ratifica dell’accordo – siglato lo scorso 8 novembre dal governatore Scopelliti e il viceministro…

Pubblicato il: 21/12/2012 – 13:17
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Ferrovie della Calabria passa interamente alla Regione

REGGIO CALABRIA Il passaggio delle Ferrovie della Calabria dallo Stato alla Regione è definitivo. La ratifica dell’accordo – siglato lo scorso 8 novembre dal governatore Scopelliti e il viceministro alle Infrastrutture Mario Ciaccia – è stata formalmente sottoscritta ieri con atto notarile. L’annuncio è stato dato questa mattina durante una conferenza stampa a Palazzo Campanella alla quale hanno partecipato lo stesso Scopelliti, l’assessore ai Trasporti Luigi Fedele e i dirigenti del dipartimento Giuseppe Pavone e Giovanni Laganà. Il nuovo piano prevede una ricapitalizzazione di FdC, attraverso l’utilizzo di 65 milioni di fondi Fas, a cui si aggiungono 20 milioni erogati dal ministero dei Trasporti e il patrimonio della stessa azienda, pari a 22 milioni. Ferrovie della Calabria è stata salvata dal tracollo finanziario e adesso punterà a un rilancio della sua attività. Questo, in sostanza, il senso degli interventi di Fedele e Scopelliti. È stato proprio il presidente della giunta regionale il primo a intervenire,  rimarcando i meriti di un’amministrazione capace di portare a termine «un’operazione che si aspettava da 12 anni». Dopo aver ricordato che in ballo c’era il destino di 900 lavoratori e aver sottolineato come FdC sia stata «un grande fardello, anche a causa del buco da 100 milioni di euro  che abbiamo ereditato», Scopelliti ha illustrato per grandi linee i contorni dell’accordo, che prevede tra l’altro «un intervento di 20 milioni da parte del ministero dei Trasporti, molto importante per recuperare, almeno parzialmente, i debiti contratti dall’azienda».
Ci sono grandi progetti – secondo il governatore – che nel prossimo futuro vedranno il coinvolgimento attivo di FdC con Ferrovie dello Stato, come «la metropolitana di Cosenza e quella di Catanzaro, per un investimento complessivo di 300 milioni di euro».  Non è escluso poi che Ferrovie della Calabria «sia interessata anche al gateway di Gioia Tauro».
Se da una parte c’è l’apprezzamento per un traguardo raggiunto, dall’altra l’inquilino di Palazzo Alemanni rimarca i presunti demeriti di chi lo ha preceduto, responsabile di aver creato un «buco, come amano chiamarlo i giornalisti» che «si è concretizzato a causa di una poco attenta razionalizzazione della spesa». FdC, grazie al nuovo accordo, diventerà invece «un fiore all’occhiello e non una palla al piede. Lavoreremo per renderla sempre più efficiente e competitiva». È probabile che nelle prossime settimane saranno nominati i nuovi vertici aziendali. L’ipotesi più accreditata è che venga nominato un amministratore unico.
Poi c’è la questione degli stipendi ai lavoratori. Risolta, secondo quanto riferito dal governatore, visto che «hanno già ricevuto gli stipendi di ottobre, novembre e la 14esima. Presto percepiranno anche la 13esima». Il nuovo assetto di FdC, di esclusiva proprietà della Regione e a capitale totalmente pubblico, è «una risposta importante dal punto di vista dei servizi ai calabresi – ha aggiunto Scopelliti -. Dopo l’Arssa, il verminaio Sorical, arriva il turno delle Ferrovie della Calabria. Stiamo dando atto a una nuova inversione di tendenza, grazie al superamento del tema dei carrozzoni inutili, al fine di costruire aziende che possano servire davvero il bene comune».
Dello stesso avviso anche Luigi Fedele, che evidenzia i rischi in cui si sarebbe presto imbattuta l’azienda. «L’abbiamo salvata, il 31 dicembre sarebbe fallita». L’assessore ai Trasporti non nasconde però come quella siglata lo scorso 8 novembre non sia stata «un’operazione indolore per la Calabria». Sui 65 milioni di fondi Fas, Fedele ribadisce che non si tratta di fondi aggiuntivi, ma di risorse «già destinate per infrastrutture e opere sul nostro territorio». Grazie alla nuova ratifica – ha continuato – sarà possibile il «pagamento degli arretrati e del 25% delle somme spettanti ai creditori».
Salvataggio e fase due: quella del «rilancio dell’azienda, portata avanti grazie a un nuovo piano industriale che permetta alla società di tornare sul mercato, anche in vista del nuovo piano regionale dei trasporti». Infine, Fedele torna sulla complicata questione relativa alle linee Taurensi, specificando come per il funzionamento completo di quelle tratte servissero «importi molto elevati, non accettabili rispetto all’utenza che c’era. Oggi, anche grazie al servizio bus, gli utenti non si stanno lamentando. Vedremo se sarà possibile ripristinare qualche piccola linea dove può davvero esserci un ritorno in termini di utenza».

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