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Speriamo che nel 2013 Reggio rinasca

Le festività natalizie mi offrono l’occasione per fare un bilancio dell’anno che ormai volge alla fine. Il 2012 è stato purtroppo contrassegnato nella provincia di Reggio Calabria, così come nel rest…

Pubblicato il: 26/12/2012 – 17:44
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Speriamo che nel 2013 Reggio rinasca

Le festività natalizie mi offrono l’occasione per fare un bilancio dell’anno che ormai volge alla fine. Il 2012 è stato purtroppo contrassegnato nella provincia di Reggio Calabria, così come nel resto della regione, da grandissime difficoltà. La crisi economica globale ha continuato a mordere il tessuto economico e sociale acuendo le situazioni di disagio e sofferenza di tanti. Le numerosissime vertenze di lavoro conseguenti a diffuse crisi aziendali hanno avuto pesanti riflessi sul fronte occupazionale; il settore pubblico allargato ha sofferto delle progressive contrazioni di risorse a propria disposizione per l’erogazione di servizi ai cittadini; l’intero sistema di governo della cosa pubblica si è dovuto confrontare con una realtà particolarmente aspra su cui continua a far sentire la sua opprimente influenza la criminalità organizzata. Eppure in un quadro così buio non sono mancati segnali di speranza, momenti positivi che forse, anche per disattenzione, non sono stati pienamente colti. Mi riferisco, in particolare, alla volontà di un profondo cambiamento che si coglie in modo diffuso nel sentire comune mediante l’auspicato superamento di modelli logori di gestione degli interessi pubblici in nome di una rinnovata etica, i cui cardini sono i principi di legalità e di solidarietà tra classi e generazioni. Tale anelito deve essere ben presente a tutti coloro che hanno la responsabilità dell’esercizio di funzioni pubbliche orientandone l’azione verso il superamento di sterili egoismi, di atteggiamenti passivi o rassegnati, di facili luoghi comuni oltre che verso la promozione di strumenti di ascolto e partecipazione che valorizzino i contributi di idee e di proposte finalizzati al Bene della collettività. In altre parole occorre ristabilire un contatto, un dialogo continuo tra amministratori e collettività per captarne l’attenzione e registrarne le aspettative. Solo attraverso il recupero di una carica ideale positiva la nostra società potrà uscire dalle “secche” in cui fattori strutturali e circostanze contingenti attualmente la costringono. E in siffatta prospettiva un ruolo fondamentale hanno i giovani, che sono la nostra prima risorsa e che vanno sostenuti in ogni modo attraverso comportamenti concreti e fattivi che infondano loro fiducia e speranza, nonché l’interesse in generale verso la “cosa pubblica”, la politica. Se si pone mente a quanto finora fatto sono peraltro molte le cose che possono dare coraggio e determinazione in vista delle prossime sfide che ci attendono. Penso, in primo luogo, all’attività e ai risultati conseguiti dalla magistratura e dalle forze di polizia – a cui va il mio sentito ringraziamento – sul fronte della lotta alla criminalità organizzata, che ha raggiunto livelli di straordinaria efficacia e incisività. Eliminare le negative influenze del malaffare è infatti la precondizione per innestare processi di crescita e sviluppo economico garantendo la libertà del mercato e favorendo l’afflusso di nuovi investimenti. Penso all’azione degli Uffici periferici dello Stato, insostituibili presidi di legalità nel territorio e autorevoli tutori dei diritti fondamentali dei cittadini, costantemente impegnati ad assicurare sempre più elevati standards di servizi a questi ultimi ed alle imprese. Penso ancora ai rappresentanti delle amministrazioni locali cui, nella veste di Garante in ambito provinciale dei rapporti tra Stato e sistema delle autonomie, mi sento particolarmente vicino, consapevole delle mille difficoltà che quotidianamente incontrano nello svolgimento dei mandati elettivi a servizio delle rispettive comunità. A loro rivolgo un ringraziamento per lo sforzo che sostengono per garantire, come primo livello di amministrazione, la necessaria coesione sociale e per la proficua collaborazione che assicurano agli organi dello Stato nella gestione di delicate problematiche, connesse anche all’accoglienza dei migranti. Prendendo spunto dai temi che precedono, la ricorrenza natalizia illumina quindi in una più alta dimensione spirituale il nostro impegno per la creazione di una società migliore e più equa. Sono convinto che, se ciascuno saprà interpretare al meglio il proprio ruolo, vi saranno tutte le condizioni perché il 2013 possa rappresentare per la provincia di Reggio Calabria un nuovo punto di partenza ed essere veramente l’anno in cui avviare e consolidare una rinascita da tanto tempo attesa. Spetta a tutti noi tradurre in realtà tale aspettativa, attraverso il nostro leale impegno e la concretezza dei fatti. Un augurio sincero di Buone Feste a tutti i reggini.
                                       *prefetto di Reggio Calabria

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