Legata, picchiata, imbavagliata e uccisa: orrore a Belvedere
COSENZA Un`ottantenne, Iolanda Nocito, è stata trovata morta, legata e imbavagliata all`ingresso della sua abitazione a Belvedere Marittimo. A trovare il cadavere è stato il figlio, sacerdote nel pae…

COSENZA Un`ottantenne, Iolanda Nocito, è stata trovata morta, legata e imbavagliata all`ingresso della sua abitazione a Belvedere Marittimo. A trovare il cadavere è stato il figlio, sacerdote nel paese del Cosentino che un mese fa era stato vittima di una aggressione. Al momento non è stata ancora accertata la causa della morte, né se si tratti di una rapina finita male o se tra i due episodi possa esserci un legame. Quel che sembra certo è che Iolanda Nocito (Riente era il cognome da sposata) è stata picchiata: sulla testa della donna, dopo un primo esame esterno del cadavere, sono state trovate ferite evidenti mentre in quasi tutte le stanze dell`appartamento in cui la donna viveva con il figlio, sono state trovate tracce di sangue. Per sapere quale sia stata la causa della morte, se le percosse o il soffocamento provocato dal bavaglio, gli investigatori attendono gli esiti dell`autopsia che sarà effettuata domani.
Tutte le stanze sono state messe a soqquadro il che sembra far propendere per l`ipotesi di una rapina finita male, anche se i carabinieri della Compagnia di Scalea e quelli del reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza non escludono alcuna ipotesi. Nell`appartamento sono al lavoro i carabinieri del Ris di Messina, che stanno verificando la presenza di tracce ed impronte che possano essere utili per l`identificazione degli assassini.
Don Marcello Riente, parroco della frazione Laise di Belvedere Marittimo, che oggi ha scoperto il cadavere della madre, legata e imbavagliata, il 16 ottobre scorso era stato aggredito proprio mentre usciva dal portone della stessa abitazione. Aperto il portone, il sacerdote si trovò di fronte un uomo col volto coperto che iniziò a picchiarlo, provando a portargli via la borsa contenente documenti della parrocchia. Don Marcello Riente riportò varie lesioni, tanto da essere costretto a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso. Subito dopo il sacerdote disse di avere perdonato l`aggressore, che non è mai stato identificato.