Scopelliti-Scilipoti: è disfida
LAMEZIA TERME «Sarò un valore aggiunto per la Calabria». «No, candidarti è stata una scelta scellerata». È un vero e proprio teatrino dell`assurdo quello che il Pdl sta mettendo in scena in queste or…

LAMEZIA TERME «Sarò un valore aggiunto per la Calabria». «No, candidarti è stata una scelta scellerata». È un vero e proprio teatrino dell`assurdo quello che il Pdl sta mettendo in scena in queste ore. Protagonisti assoluti della fiction più grottesca del momento sono l`ineffabile ed esperto paracadutista Domenico Scilipoti – candidato in sesta posizione nella lista per il Senato – e il suo (si fa per dire) coordinatore regionale, il governatore della Calabria Peppe Scopelliti. L`ex dipietrista “responsabile” – l`uomo del salto della quaglia che contribuì a salvare il governo Berlusconi da una prematura caduta nel 2010, il politico che fino a ieri non sapeva neppure di essere candidato in questa regione – nel pomeriggio ha preso di petto la nuova avventura e diramato una nota da cui sprizza tutto l`amore per la Calabria, malgrado sia originario di Barcellona Pozzo di Gotto e fino a qualche giorno fa fosse pronto ad accettare una candidatura in Abruzzo (prima che il governatore Chiodi andasse su tutte le furie e gli sbattesse la porta in faccia). Ecco il suo pensiero: «Mi spiace in queste ore leggere molte polemiche sulla mia candidatura per il Pdl in Calabria. Pur rispettando l`opinione dei dirigenti locali del partito, occorre ricordare che la mia presenza all`interno della lista del Pdl è frutto di un accordo programmatico sulla base di tematiche condivise». Quali? «L`impignorabilità della prima casa e l`abolizione dell`Imu, che mi hanno portato a non presentare una mia lista e a far confluire il Movimento di responsabilità nazionale all`interno del Pdl».
I berluscones calabresi, evidentemente, non devono aver colto appieno il suo potenziale, se è vero che la candidatura dell`“impresentabile Scilipoti” nella «regione pattumiera» (è stata ribattezzata così) ha determinato una levata di scudi imponente e una ribellione senza precedenti (ma comunque senza effetti concreti). Scilipoti, però, guarda avanti con ottimismo, convinto di poter contribuire in maniera decisiva «alla vittoria del centrodestra in Calabria».
Malgrado l`annosa questione regionale sia entrata (fulmineamente, è chiaro) a far parte dell`«agenda Scilipoti», il presidente della Regione Scopelliti – nonostante l`ormai acclarata impotenza di fronte alle scelte dei vertici nazionali – non rinuncia a dimostrare tutto il suo disprezzo verso l`ex esponente Idv, reietto in tutta Italia ma accolto in Calabria: «Siamo in lizza per potere vincere la battaglia al Senato, nonostante questa scelta scellerata del partito centrale di candidare Scilipoti». E così, in assenza di un vero potere sulla scelta dei nomi da mandare al Parlamento, Scopelliti si affida alla violenza verbale pura, tanto più inusuale se si pensa che il Pdl dovrebbe comunque far buon viso a cattivo gioco, con le elezioni ormai a un passo.
Invece no: il governatore batte i pugni (a posteriori) e lancia la sua stoccata all`incolpevole e inconsapevole Scilipoti. «Abbiamo rispettato l`indirizzo dato dal presidente Berlusconi per la composizione delle liste» composte da «persone di competenza, parlamentari di provata esperienza, consiglieri e assessori regionali alcuni in posizione vincente, sindaci, rappresentanti della società civile come il professor D`Ascola e Rosanna Scopelliti. E ancora un gruppo di giovani, guidati da Fausto Orsomarso, scesi in campo solo per spirito di servizio». Ma in mezzo alla crème de la crème, il Pdl e Scopelliti si sono ritrovati tra capo e collo la candidatura del povero Scilipoti. «Sono un valore aggiunto», dice lui. «Non ti vogliamo», replica il governatore. È proprio un teatrino comico e surreale. Da sbellicarsi, se non fosse vero.